Renzi denuncia nell’ordine Pelù, Vissani, Travaglio, la D’Eusanio (e non solo): «Mi hanno offeso»
Torna il rottamatore, va in pensione definitivamente il “premier dei miracoli”. Matteo Renzi, in preda a un’incontenibile furia di vendetta, annuncia di passare alle vie di fatto contro i denigratori di ogni latitudine: giornalisti, artisti, politici, cuochi. «Avevo promesso di iniziare a chiedere i danni per le infamie che ho ricevuto in questi anni – scrive l’ex segretario del Pd nella Enews quotidiana – e vi avevo garantito che vi avrei tenuti informati». Ora è arrivato il momento, fa capire Renzi che, tra le cosiddette “informazione di servizio”, illustra ai suoi beniamini i primi dieci atti della sua crociata per la “verità” e la “giustizia”. In pole position c’è il cantante fiorentino Piero Pelù, «per avermi definito in diretta Tv al concertone “boy-scout di Licio Gelli”», segue Marco Travaglio per le immagini offensive in uno studio Tv; nel mirino renziano anche Il Fatto Quotidiano «per avermi attribuito la realizzazione di leggi “ad cognatum”».
Ma la lista di chi dovrà risarcire l’ex premier è ancora lunga. C’è anche la giornalista Rai Costanza Miriano «per aver sostenuto che i bambini morti in mare sono morti per colpa “di un porto aperto da Renzi”; lo chef Vissani per avermi definito “peggio di Hitler”. Non sono risparmiati la giornalista Alda D’Eusanio, «per avermi insultato in TV»; il ministro Trenta e la senatrice Lupo, per le dichiarazioni sull’aereo di Stato; Il Corriere di Caserta per un editoriale ancora sull’aereo di stato; Panorama, sulla vicenda Paita – alluvione di Genova; e più genericamente chi ha accusato l’ex premier di «essere un ladro per la vicenda banche». Non dice se devolverà i soldi in beneficienza m assicura che è solo l’inizio invitando gli amici a fare la spia. «Ovviamente è solo l’inizio – conclude Renzi – qualsiasi vostra ulteriore segnalazione (matteo@matteorenzi.it) sarà passata agli avvocati per l’apertura di cause di risarcimento civile. Vi terrò informati sul quantum e sulla destinazione dei risarcimenti».