Raggi ha dato il colpo di grazia all’Atac. Ecco la denuncia dell’Anticorruzione
L’Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone boccia Virginia Raggi sulla proroga del trasporto pubblico all’Atac. Per l’Anac ci sono troppe “anomalie” relative sia all’estensione temporale del contratto di servizio Atac. Dopo le censure dell’Antitrust, anche l’Authority Anticorruzione si è quindi pronunciata contro la delibera del Comune di Roma che con delibera del 16 gennaio 2018, ha prorogato per ulteriori due anni fino al 3 dicembre 2021 il servizio in house alla municipalizzata romana dei trasporti. Una proroga che sarebbe stata necessaria, secondo il Campidoglio, per tirare fuori dal pantano da 1,4 miliardi di euro di debiti la municipalizzata. Nel parere di 32 pagine, firmato dal presidente Raffaele Cantone, si invita l’amministrazione capitolina a presentare entro 45 giorni ulteriori controdeduzioni circa le motivazioni che l’hanno spinta ad adottare il provvedimento. Ma dal Campidoglio si dicono sicuri che «il parere dell’Anac, seppur autorevole, non è vincolante, né in alcun modo mette in discussione la procedura concordataria».
Atac, la decisione dell’Anac
L’Authority ha acceso i riflettori sull’Atac dopo la segnalazione dei Radicali italiani che hanno presentato un ricorso al Tar sollevando dubbi sulla legittimità del contratto di servizio. Ad avviso dell’Autorità «non risulta configurabile alcuna situazione emergenziale e non ricorrono neppure gli estremi per configurare l’estensione temporale del contratto in termini di proroga tecnica». E ancora: «L’interruzione del servizio va esclusa poiché, allo stato, il contratto risulta in fase di regolare esecuzione e non si profila rispetto a tale situazione alcuna imminente ipotesi di cessazione delle prestazioni contrattualizzate con Atac. Relativamente al pericolo imminente di interruzione del servizio, fattispecie questa richiamata in più occasioni negli atti difensivi versati nel procedimento da Roma Capitale e da Atac Spa a sostegno dell’ammissibilità della proroga, emerge con tutta evidenza l’incnistenza delle tesi che pretendono di giustificare la probabile interruzione del servizio per circostanze legate alla situazione di dissesto economico di Atac Spa e al rischio di fallimento dell’Azienda stessa».
Soddisfatti i Radicali
I Radicali sulla vicenda Atac hanno anche promosso un referendum per la messa a gara del servizio di trasporto pubblico. «Sugli stessi aspetti sottolineati dall’Atac – ha detto Riccardo Magi a Repubblica – è fondato il nostro ricorso al Tar, ancora pendente. Quell’affidamento è illegittimo. La finzione della giunta Raggi che ha spacciato atti illegittimi per risanamento e rilancio del servizio inizia a sgretolarsi».