Prato, la “prof” verso nuove accuse: determinante la testimonianza del ragazzino
Nuovo interrogatorio per la 31enne di Prato che otto mesi fa ha avuto un figlio dal ragazzino, oggi 15enne, a cui dava ripetizioni private. I pm, Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, hanno convocato la donna per domani. E nei suoi confronti i sostituti procuratori che conducono le indagini potrebbero contestare nuovi reati: violenza sessuale su minore e violazione di domicilio. L’operatrice sociosanitaria è finora accusata di atti sessuali con minore e violenza sessuale ed è ristretta agli arresti domiciliari dal 28 marzo scorso per pericolo di inquinamento delle prove e reiterazione del reato.
La 31enne di Prato rischia nuove accuse
L’indagata aveva fornito già ai magistrati che coordinano l’inchiesta la sua versione dei fatti, rilasciando dichiarazioni spontanee: la donna avrebbe ammesso di aver avuto una relazione con il minore, ma avrebbe sostenuto di aver avuto i primi rapporti sessuali con lui dopo che il ragazzo aveva compiuto 14 anni, contrariamente a quanto contestano gli inquirenti. Una versione dei fatti ribadita anche nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del Tribunale, Francesca Scarlatti e, successivamente, davanti ai giudici del Tribunale del Riesame di Firenze, che hanno respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari, istanza che era stata presentata dai legali della donna, gli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri, anche per permetterle di seguire delle sedute di terapia presso uno psichiatra.
La versione del 15enne “coerente con le accuse”
Adesso, però, i pm riascolteranno la 31enne alla luce di due circostanze: gli elementi emersi nel corso dell’incidente probatorio del 15 aprile scorso, durante il quale il minore, ascoltato in audizione protetta, ha ricostruito i suoi rapporti con la donna; i nuovi documenti che ha depositato l’avvocato Roberta Roviello, che rappresenta il ragazzino e la sua famiglia, allegandoli alla denuncia che era stata presentata l’8 marzo scorso e che aveva dato il via alle indagini. L’incidente probatorio è stato secretato ma, da quanto si apprende, la versione fornita dal ragazzo viene ritenuta dagli inquirenti credibile e coerente con il quadro accusatorio definito finora. Nell’inchiesta è coinvolto anche il marito della trentenne, indagato per alterazione di stato per aver riconosciuto come suo il figlio nato alcuni mesi fa, pur sapendo che il padre era il minore. Anche per l’uomo i pm, alla luce di quanto emerso nell’incidente probatorio, potrebbero richiedere una nuova convocazione in Procura per ascoltarlo. La prima volta non si era presentato.