Passa il revenge porn. Cestinata la castrazione chimica per il no dei 5 stelle

2 Apr 2019 15:58 - di Renato Fratello

La Camera ha approvato all’unanimità, con 461 voti, l’emendamento al disegno di legge Codice rosso che introduce il reato di revenge porn, dopo che sulla norma è stato raggiunto l’accordo tra maggioranza e opposizione. La norma, che vieta la diffusione di video hard a fini ricattatori, la settimana scorsa aveva portato a uno scontro in Aula, dopo la presentazione del relativo emendamento da parte di Federica Zanella, di Forza Italia, con rinvio dell’esame del disegno di legge Codice rosso, in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.

Nuovo emendamento su revenge porn

Alla ripresa dei lavori oggi è stato presentato un nuovo emendamento della commissione, condiviso da tutte le forze politiche, da parte della relatrice del provvedimento Stefania Ascari del Movimento 5 Stelle. In base al testo proposto dalla commissione, «salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5.000 a 15.000 euro».

Castrazione chimica

Intanto la Lega cede sul suo emendamento sulla castrazione chimica che vedeva la contrarietà di M5S. Giulia Bongiorno ha ritirato l’emendamento. «Noi della Lega – spiega il ministro – avevamo chiesto di aggiungere con un emendamento quello che nel linguaggio atecnico viene definita la castrazione chimica, che non è altro che un trattamento farmacologico volontario e reversibile, già previsto in altri Paesi. Siamo consapevoli che questo emendamento, in questa fase, non è condiviso dai cinquestelle. Abbiamo, quindi, deciso di ritirarlo. Ora, infatti, abbiamo una priorità: quella di mandare avanti compatto questo governo».

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