Niente arresto per l’immigrata irregolare che ha tentato di rapire una bimba a Roma

5 Apr 2019 18:04 - di Guido Liberati

È una cittadina somala di cinquant’anni, irregolare nel territorio italiano. Senza fissa dimora, con precedenti penali, la donna che ha tentato di rapire nel centro di Roma una bambina di 21 mesi sotto gli occhi della nonna.

L’immigrata africana è stata riconosciuta e fermata dai carabinieri nei pressi della stazione metropolitana Castro Pretorio. Ma per la donna, che vanta numerosi precedenti penali, non è scattato l’arresto. La Procura ha ritenuto sufficiente una denuncia a piede libero per tentata sottrazione di minore. L’immigrata africana ha infatti precedenti per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e rissa.

Come riporta il quotidiano romano Il Messaggero, l’immigrata clandestina potrebbe soffrire di disagi psichici, «ma se anche fosse, quale possibilità di protezione avrebbe se non un ricovero in un reparto psichiatrico in ospedale? Posti in centri specializzati sono rari». «Ringraziamo i carabinieri per avere subito trovato e fermato questa persona pericolosa – dice la mamma della bambina – Però, ora, non vorremmo che il loro lavoro fosse vanificato. Soprattutto non vogliamo correre il rischio di rincontrare quella donna».

Il tentato rapimento di mattina e nel centro di Roma

Stava accompagnando la nipotina di 21 mesi all’asilo quando è stata avvicinata da una donna che, senza dire nulla, si è avventata sul passeggino tentando di portare via la bimba. È successo la mattina del primo aprile, alle 8,30 nel cuore del centro storico di Roma, a pochi passi dalla metro Repubblica e da un nido. A scongiurare il rapimento le urla della nonna, una 68enne romana, e l’intervento di due passanti che hanno messo in fuga la donna. Sul caso hanno indagato i carabinieri della stazione Macao che, raccolta la denuncia presentata tre ore più tardi dal papà della bimba, hanno raccolto le testimonianze e acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza in strada.

Il primo identikit: “Alta e grossa”. Censurato il colore della pelle

“Era alta e grossa”, è riuscita a dire la nonna, ancora sotto choc. Non è stata diramata invece la notizia che la rapitrice fosse “nera”. Chiaro l’intento “politicamente corretto” degli inquirenti di evitare pericolose derive xenofobe. Ma la scelta è stata azzardata. Se, nel frattempo, la signora somala avesse preso di mira qualche altro minore? Non sarebbe stato meglio diramare l’identikit completo e senza censure?

 

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