Meloni: noi, patrioti al fianco delle imprese. Boccia: allora andiamo nella stessa direzione…
Vincenzo Boccia cita Goethe, “l’importante non e’ andare d’accordo, ma andare nella stessa direzione” e Giorgia Meloni a sua volta conferma che è quello l’obiettivo del ‘Patto per lo sviluppo, l’impresa e il lavoro‘ presentato a palazzo Santa Chiara, ideale conclusione della conferenza programmatica del Lingotto, di Fdi, “partito produttivista” che si confronta con le imprese, “vere produttrici di ricchezza”.
In platea, un’ampia rappresentanza delle categorie, appunto, produttive, a dimostrare interesse, condivisione e in certi casi vero e proprio plauso per la volontà del partito sovranista di sviscerare i problemi della nuova realtà imprenditoriale ai tempi dei dazi e della stagnazione e di proporre le ricette per invertire il trend recessivo. Sul palco a tenere il filo conduttore è il senatore Adolfo Urso. L’ex vice ministro alle Attività produttive dà la parola a diversi esponenti di punta di quei corpi intermedi a lungo rimasti nel cono d’ombra della politica del rapporto diretto con la gente ai tempi dei social: il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, appunto, ma anche Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, il presidente di Confapi, Maurizio Casasco, Marco Granelli, vice presidente di Confartigianato, Paolo Agnelli, presidente di Confimi, Lino Stoppani, vice presidente Confcommercio, David Granieri, vice presidente Coldiretti.
La leader di Fratelli d’Italia, che elogia la politica economica di Trump, arriva a citare la Francia, e il suo Dipartimento per la guerra economica: “Non lo chiamerei così, ma ne vorrei uno anche in Italia, per dare alle nostre imprese tutti gli strumenti, come fa la Francia per le sue, per aggredire i mercati esteri”. “Nessun collateralismo” precisa da parte sua Boccia, che richiama tutti i partiti “a cambiare linguaggio” anche perché “la delegittimazione dell’altro è la premessa della delegittimazione propria”. “So già -ha detto- che domani uscirà sui giornali che sono di FdI, come sarei già stato dell’M5S. Ma non è che sono di Fratelli d’Italia perchè siamo d’accordo su tre punti”. In ogni caso, il confronto concreto, la discussione sono la base della democrazia, rimarca, non senza uno strale proprio verso i pentastellati: “A volte quello della democrazia diretta mi pare, più che un metodo, un ‘facciamo quel che ci pare'”, in assenza di effettivi controlli. Un avvertimento, però, sul versante europeo: “Nel 2015 né noi né la Germania saremo più nel gruppo dei Paesi più industrializzati. Solo agendo come Europa avremo qualche chance”.
Meloni, dalla sua, attesta che le proposte di Fdi non sono d’occasione, ma “si ritrovano in tutti i nostri programmi elettorali e sono certificati dalle nostre battaglie parlamentari e abbiamo intensificato la nostra iniziativa sui temi economici alla luce delle ennesime delusioni di fronte a governi dai quali ci si aspettava qualcosa di più sul sostegno alle imprese e sull’incentivo al lavoro”. Su alcuni punti si può pensarla allo stesso modo, su altri meno, ma “sono sulla stessa lunghezza d’onda del presidente Boccia: l’importante è marciare nella stessa direzione…”.
Occhio Giorgia, La Confindustria è un sindacato di succhiaruote che fa solo politica a danno dei cittadini contribuenti e dei consumatori…………è ricca di aziende pubbliche, spesso decotte e vive solo di incentivi e sussidi e poi, finiti i soldi pubblici, licenzia mettendo i lavoratori a carico dell’INPS.
Quota 100 è stata creata per evitare altri 400/500.000 esodati…………..non ti fidare, loro stanno con chi elargisce, in un certo modo sono ancora più perniciosi della “trimurti” CGIL-CISL e UIL.