Meloni a Varsavia, i media d’accordo: «Un successo, FdI ago della bilancia in Europa»

4 Apr 2019 11:41 - di Stefania Campitelli

Giorgia Meloni torna da Varsavia con nuove frecce al suo arco e consolida il ruolo europeo di Fratelli d’Italia nello scacchiere delle alleanze. L’obiettivo è cambiare segno alla politica di Strasburgo. Grande eco sulla stampa dell’incontro con l’ex premier polacco Jaroslaw Kaczynski, uomo forte del partito di governo polacco, Pis, diritto e giustizia, che ha confermato la sintonia di valori e programmi di riforma dell’Europa, dalle migrazioni alle  nuove politiche per la famiglia testimoniato dall’appartenenza comune alla famiglia dei conservatori e riformisti. Tutti i quotidiani italiani hanno posto l’attenzione sul ruolo di ago della bilancia del partito guidato dalla Meloni per una nuova maggioranza in Europa che vada dai popolari a populisti. Un faccia a faccia che ha spiazzato Matteo Salvini che invece a gennaio era tornato dall’incontro con il premier polacco a mani vuote: il leader leghista – ricordano tutte le analisi giornalistiche – era andato a trovare Kaczynski nella speranza di dare vita a un gruppo unitario che non è andato in porto anche per il legame con Mosca, quello che la Meloni chiama il “fattore P,” che non convince l’opinione pubblica polacca.

Meloni e Kaczynski: l’eco della stampa italiana

La Stampa sceglie un’intervista alla Meloni per fissare i paletti della svolta dal titolo emblematico “Noi i veri sovranisti. In Europa Salvini non ha idee chiare”. La leader di Fdi ha sottolineato come da tempo vede nel gruppo di Visegrad un modello «per stare in Europa a testa alta senza calpestare i confini nazionali». Quanto alla reazione piccata di Salvini alla sua trasferta polacca, la Meloni ricorda la massiccia adesione delle delegazioni di 18 Paesi al summit dei conservatori che si è svolta a Roma e distingue tra populismo e sovranismo, stella polare di Fratelli d’Italia. L’obiettivo è quello di costruire «una nuova maggioranza in Europa che va dai popolari ai populisti con noi dei Conservatori e Riformisti a fare da ponte. Da questo punto di vista è un bene che Orban sia rimasto nel Ppe perché spinge nella nostra direzione». Salvini, aggiunge la Meloni, sembra non avere un progetto chiaro su cosa vuole fare dell’Europa, «la nostra sfida va oltre la critica e propone l’alternativa di un modello confederale anzichè federale che mantenga la sovranità delle nazioni e metta in comune macro-temi come la difesa dei confini.

Fratelli d’Italia ago della bilancia per una nuova Europa

Sull’incontro Meloni-Kaczynski il Tempo titola: “Meloni e Salvini litigano pure su chi è più amico di Kaczynski” sottolineando come il caso “Polonia” abbia prodotto un battibecco a distanza tra i due leader e come Fdi si candidi ad ago della bilancia delle alleanze dopo le Europee. «Questo incontro consolida i nostri già ottimi rapporti con gli amici polacchi con cui da mesi lavoriamo al cambiamento radicale di cui l’Europa necessita», spiega la Meloni convinta che il gruppo dei Conservatori e riformisti sarà decisivo nel futuro cambiamento europeo e i numeri lo confermeranno.

“La Meloni vola dai suoi alleati polacchi” è il titolo di Libero che punta i riflettori sul piatto forte dell’incontro bilaterale: la volontà di costruire un’alleanza internazionale capace di avvicinarsi il più possibile all’ala destra del Partito popolare europeo rappresentata dal premier ungherese, Viktor Orban, per costruire una maggioranza a Bruxelles che tenga «assolutamente fuori dai futuri assetti di governo dell’Ue». Attenzione però la strategia di FdI non punta a un nuovo gruppo politico europeo, «perché le sfumature sono importanti», ma un’alleanza tra «famiglie e gruppi politici». Anche il quotidiano diretto da Feltri fotografa il nervosismo di Salvini che aveva parlato di una «Meloni che va in Polonia perché in Italia tutti cercano la Lega». Fuoco amico subito neutralizzato dalla leader di FdI che ricorda come il leader leghista abbia fallito nel suo viaggio in Polonia anche per colpa dell’effetto P, l’amicizia tra Bossi e il leader russo non gradita da Varsavia.

Missione europea: una confederazione di nazioni sovrane

Il Giornale punta l’attenzione sul successo della missione europea di Fratelli d’Italia che, consolidando l’alleanza con il gruppo dei conservatori, lancia una doppia sfida al Partito socialista europeo a al sovranismo della Lega. Un “ottimo incontro” che suggella la collaborazione tra i due partiti e rafforza i tanti punti di convergenza a cominciare dai tema della sovranità e dei diritti dei popoli. Sul futuro assetto istituzionale di Bruxelles il modello è quello confederativo con la collaborazione su alcune grandi materie come la politica estera, il controllo dei confini esterni, la politica migratoria, il mercato unico per «archiviare una volta per tutte l’Europa che impone la misura degli ortaggi».

Il via libera di Kaczynski al blocco navale

Anche il Fatto quotidiano registra l’incontro a Varsavia della Meloni che di fatto apre la campagna elettorale europea sottolineando la soddisfazione della leader di FdI per aver rafforzato un asse strategico con i sovranisti di Visegrad e il diverbio a distanza con il leader leghista evidenziato nel titolo “Meloni in Polonia vede Kaczynski e si becca con Salvini”. Il Messaggero sottolinea l’accoglienza calorosa del leader polacco, conosciuto come uomo abbastanza freddo, parlando di simpatia e di consolidamento di «sempre maggiori punti di convergenza» per una forza d’urto in grado di attrarre il Ppe, che Meloni e il leader polacco auspicano sempre più segnati dall’impostazione di Orban, in una grande alleanza dei conservatori che metta all’angolo i socialisti. Anche Avvenire dedica un pezzo alla trasferta meloniana partendo proprio dalla reazione della leader di FdI alla punzecchiatura leghista e al via libera di Varsavia all’attivazione di un blocco navale con la Libia, bandiera storica di Fratelli d’Italia, per una missione europea che sostituisca la pretesa di “un’incomprensibile redistribuzione di immigrati clandestini tra i paesi del Gruppo di Visegrad. La Verità sceglie di titolare proprio sul blocco navale in Libia come risultato importante portato a casa dalla Meloni oltre al consolidamento dell’alleanza per spostare a destra l’asse dell’Europa e ridisegnare l’Ue come una confederazione di Stati sovrani. Un ottimo viatico per Fratelli d’Italia che «va in Europa per cambiare tutto e che aprirà la campagna elettorale con la conferenza programmatica che si svolgerà a Torino il 13 e 14 aprile».

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