La Via Crucis di Bergoglio contesta i porti chiusi di Salvini: «Il mare trasformato in un cimitero»

19 Apr 2019 12:58 - di Sara Gentile

Il dibattito sui porti chiusi e l’accoglienza dei migranti entra anche nella Via Crucis a cui parteciperà Papa Francesco. Il testo è un duro j’accuse contro la politica dei porti chiusi voluta da Matteo Salvini. Il Pontefice ha scelto suor Eugenia Bonetti per redigere le meditazioni per la Via Crucis. Una suora che da tempo è in prima linea nella lotta contro la tratta di esseri umani. Nell’introduzione del testo alla Via Crucis si legge: «Vogliamo percorrere questa “via dolorosa” – scrive la missionaria – insieme a tutti i poveri, agli esclusi della società e ai nuovi crocifissi della storia di oggi, vittime delle nostre chiusure, dei poteri e delle legislazioni, della cecità e dell’egoismo, ma soprattutto del nostro cuore indurito dall’indifferenza». Un atto di accusa contro le “politiche egoiste che erigono muri” e vedono nel diverso “un nemico da respingere o da combattere”, mentre “il povero, lo straniero, il diverso non sono un problema, bensì preziosa risorsa per le nostre cittadelle blindate dove benessere e consumo non alleviano la crescente stanchezza e fatica”.

Via Crucis, il testo di suor Bonetti

Il testo che è lungo 61 pagine tocca senza giri di parole il tema della chiusura dei porti: «L’esempio di Maria e delle discepole testimoni della sofferenza e della morte di Gesù ci ispiri a impegnarci a non far sentire la solitudine a quanti agonizzano oggi nei troppi calvari sparsi per il mondo, tra cui i campi di raccolta simili a lager nei paesi di transito, le navi a cui viene rifiutato un porto sicuro, le lunghe trattative burocratiche per la destinazione finale, i centri di permanenza, gli hot spot, i campi per i lavoratori stagionali». Segue un appello ai potenti della Terra perché possano cambiare le politiche legate alla gestione di questa emergenza: «La Croce di Cristo illumini le coscienze dei cittadini, della Chiesa, dei legislatori e di tutti coloro che si professano seguaci di Cristo, affinché giunga a tutti la Buona Notizia della redenzione».

I naufragi

A questo punto sul testo della Via Crucis arriva una esortazione per i fedeli. La religiosa non si limita alla denuncia perché, come scrive nella VIII stazione, «la situazione sociale, economica e politica dei migranti e delle vittime di tratta di esseri umani ci interroga e ci scuote. Tutti noi, specialmente i cristiani, dobbiamo crescere nella consapevolezza che tutti siamo responsabili del problema e tutti possiamo e dobbiamo essere parte della soluzione». E infine l’ultima stazione: «Il deserto e i mari – scrive la suora – sono diventati i nuovi cimiteri di oggi. Di fronte a queste morti non ci sono risposte. Ci sono però responsabilità. Fratelli che lasciano morire altri fratelli. Uomini, donne, bambini che non abbiamo potuto o voluto salvare. Mentre i governi discutono, chiusi nei palazzi del potere, il Sahara si riempie di scheletri di persone che non hanno resistito alla fatica, alla fame, alla sete. Quanta crudeltà si accanisce su chi fugge: i viaggi della disperazione, i ricatti e le torture, il mare trasformato in tomba d’acqua». Come auspicio per il futuro suor Bonetti cita in chiusura un’altra storia, quella della piccola Favour che ha 9 mesi ed era partita dalla Nigeria coi genitori «in cerca di un futuro migliore in Europa» ed è stata coinvolta in uno dei naufragi nel Mediterraneo: solo la bimba è sopravvissuta. «Come Mosè, è stata salvata dalle acque – scrive la religiosa – La sua vita diventi luce di speranza nel cammino verso un’umanità più fraterna».

Commenti

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  • Mauro Collavini 24 Aprile 2019

    Proprio non la vuole capire che ogniuno dovrebbe rimanere a casa propria e risolvere li i suoi problemi, non portarli a casa altrui. Inoltre se l’immigrazione clandestina scomparirebbe scomparirebbero anche i morti in mare. Caro prete hai perso un’altra occasione per tacere e fare il pèrete e non il politico.

  • Dario Albertini 20 Aprile 2019

    Il povero è solo quello che parla un’altra lingua e ha un’altra cultura? I cinque milioni di nostri compatrioti che vivono di carita’ e hanno perso tutto, anche la dignità, non sono da prendere in considerazione? Fino a quando dovremo subire le assurde decisioni politiche di un papa che parla sempre da capo di stato e non più da pastore di un miliardo di cattolici romani. Fino a quando saro’ costretto a non dare più l’otto per mille alla chiesa cattolica, insieme ad altre centinaia di migliaia di persone, per mandare un messaggio forte e chiaro ad un gesuita poco amato e poco attento. Il Papa si faccia un giro tra i fedeli di Santa Romana Chiesa, ascolti i preti e i frati, e scoprirà il pensiero vero della gente. Non dia ascolto ai vescovi, pavidi e ipocriti, pronti ad attaccare l’asino alle colonne di San Pietro,e si renda conto che le chiese sono sempre più vuote.

  • Lalla 20 Aprile 2019

    Il Papa dia il buon esempio! Vada a prenderli in Libia e se li porti tutti nello Stato del Vaticano, ma prima ci costruisca intorno un muro invalicabile

  • Giovanni Marchetta 20 Aprile 2019

    A questo Iman al nome Bergoglio interessa solo il business dell’immigrazione. Personalmente la stavo vedendo la via Crucis ma appena hanno iniziato a ripetere sempre la stessa cosa mi sono schifato di come uno psuedo papà possamanippolare un argomento che è la base della nostra religione

  • ADRIANO AGOSTINI 20 Aprile 2019

    In Africa ci sono un miliardo e trecento milioni di persone. Nel 2050 sono previsti due miliardi di persone. Accogliere uno, due, 10, 50 milioni di migranti non serve a niente se non si capisce che si deve fare la contraccezione. Lo stesso discorso vale per salvare il mondo come dice Greta. Per salvare il mondo dall’inquinamento, oltre a diventare molto più ecologici, bisogna che il numero delle persone non cresca. Più persone, più consumi e meno ecologia.