La lunga serie di chiese vandalizzate e incendiate in tutta Europa: chi ci odia?

17 Apr 2019 19:46 - di Antonio Pannullo

Non sappiamo se l’incendio di Notre Dame sia stato volontario o involontario, ma è un fatto che da diversi anni in Europa si assiste a un attacco preoccupante contro i simboli cristiani, e in particolare contro le chiese. Questi attacchi e profanazioni avvengono in particolare in Francia e in Germania, o almeno sono i Paesi di cui è possibile avere documentazione di qualche tipo. Ma la cosa ancora più preoccupante è che in questi Paesi c’è una specie di congiura del silenzio nei confronti di questi atti odiosi, quasi che si avesse paura di dare la responsabilità diretta ai nemici della nostra religione. Addirittura, secondo un sito di informazione tedesco, si ha paura di mettere in relazione i crescenti attacchi con l’afflusso massiccio degli immigrati musulmani: chi lo fa viene tacciato di incitamento all’odio e di razzismo. Questa dinamica, soprattutto in Germania, si era notata nei casi dei crimini sessuali da parte degli immigrati, che venivano non raccontati, sottaciuti o minimizzati.

In Francia profanate due chiese al giorno

E’ un fatto però che negli ultimi anni innumerevoli chieste europee sono state vandalizzate, depredate e incendiate. Alcuni dati vengono forniti in un recente articolo a firma Raymond Ibrahim sul sito del Gatestone Institute, un think tank internazionale con sede a New York. Secondo questi dati, in Francia vengono profanate mediamente due chiese al giorno. Nel 2018 sono stati documentati oltre mille atti vandalici contro chiese o simboli cristiani come statue, crocifissi o icone. Solo negli ultimi due mesi, prosegue l’articolo, la chiesa di Notre Dame des Enfants, a Nimes, è stata saccheggiata, disegnando con degli escrementi una croce sul muro della chiesa; ostie consacrate, secondo le cronache, sono state trovate nella spazzatura vicino la chiesa. In febbraio, la chiesa di Saint Nicolas, a Houilles, è stata vandalizzata ripetutamente, e una statua della Madonna del XIX secolo è stata completamente distrutta; una croce appesa al muro è stata gettata per terra. Nella cattedrale di Saint Alain, a Lavour, hanno distrutto croci e statue, in particolare mutilando le braccia di una statua della crocifissione; una tovaglia da altare è stata trovata bruciata. E proprio a Parigi, il 17 marzo scorso, la chiesa di Saint Sulpice è stata data alle fiamme.

In Germania attacchi ai simboli cristiani

Episodi simili, racconta Gatestone Institute, avvengono anche in Germania, dove sembra essere in corso un attacco ai simboli cristiani, con danneggiamenti ad esempio alle croci in cima alle montagne, alle statue nelle strade e persino nei cimiteri, dove i simboli cristiani abbondano. In molte chiese sono state trovate fonti battesimali rovesciate, Bibbie incendiate, porte con scritte in caratteri arabi. Nell’ultimo anno, riporta un sito tedesco, solo in Baviera e nelle Alpi almeno 200 chiese sono state danneggiate. Anche nella regione Nord Reno-Vestfalia una cinquantina di statue sono state decapitate e altrettanti crocifissi danneggiati. Secondo le statistiche disponibili, sia in Francia sia in Germania i danneggiamenti avvengono nei luoghi dove maggiore è la presenza di musulmani e soprattutto durante il periodo delle feste natalizie. Ma come si accennava, spesso le autorità, sia tedesche sia francesi, non fanno trapelare i nomi dei vandali, e le volte che trapela li si tende a dipingere come persone squilibrate con problemi mentali, cosa peraltro talvolta avvenuta anche in Italia. Insomma, i veri criminali sarebbero quelli che danno la responsabilità delle profanazioni agli islamici e non chi tali crimini compie.

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