Istat, dati allarmanti: in Italia 5 milioni in povertà assoluta. Oltre un bimbo su dieci

17 Apr 2019 15:07 - di Redazione

L’Istat conferma la stima di 5 milioni e 58mila individui in povertà assoluta nel 2017, l’8,4% e sottolinea le condizioni critiche dei minori. Tra di loro, i poveri assoluti sono infatti il 12,1%. La popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale è il 28,9%, circa 17 milioni e 407mila individui, in diminuzione rispetto all’anno precedente (30%) ma sopra la media europea (22,4%). La povertà di reddito riguarda il 20,3% della popolazione; la grave deprivazione materiale il 10,1% e chi vive in famiglie con una intensità di lavoro molto bassa è il 11,8%. La situazione appare in miglioramento, ma le disparità regionali sono molto ampie: poco meno della metà degli individui al Sud sono a rischio di povertà o esclusione (44,4%), mentre nel Nord corre questo rischio un individuo su cinque (18,8%). Il divario nella grave deprivazione materiale, che nel 2016 si era ampliato fino a 14,5 punti percentuali, nel 2017 è tornato 10 punti (al Nord riguarda il 6,3% delle persone, nel Mezzogiorno il 16,5%).

Fino al 2007 i redditi della popolazione a più basso reddito sono cresciuti di più di quelli dell’intera popolazione. Dal 2008 la crisi economica ha causato flessioni più marcate proprio per i redditi relativamente più bassi. L’effetto negativo della crisi si arresta soltanto nel 2016, quando la crescita del reddito è più intensa per le famiglie con i redditi più bassi (+4,8%) che per il totale delle famiglie (+2,7%), in un quadro di andamenti molto eterogenei nei diversi contesti territoriali.  Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una crescente rilevanza dei flussi in ingresso di persone in cerca di asilo e protezione internazionale, con un forte ridimensionamento delle migrazioni per lavoro. Da una parte, quindi, l’Italia è chiamata a governare l’emergenza di arrivi non programmabili, dall’altra a gestire i processi di inclusione di persone di origine straniera ormai radicate nel Paese.

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