Internet of things, il mercato italiano continua a crescere: i settori più forti

17 Apr 2019 13:37 - di Redazione

Il mercato italiano dell’Internet of things continua a crescere a ritmi sostenuti anche nel 2018, raggiungendo il valore di cinque miliardi di euro, con un aumento del 35% rispetto al 2017, spinto sia dalle applicazioni che sfruttano la tradizionale connettività cellulare (2,8 miliardi di euro, +27%), sia da quelle che utilizzano altre tecnologie di comunicazione (2,2 miliardi, +47%). Emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Internet of things della school of management del Politecnico di Milano.  L’Internet of things è una possibile evoluzione dell’uso della Rete: gli oggetti (le “cose”) si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. Le sveglie suonano prima in caso di traffico, le scarpe da ginnastica trasmettono tempi, velocità e distanza per gareggiare in tempo reale con persone dall’altra parte del globo, i vasetti delle medicine avvisano i familiari se si dimentica di prendere il farmaco. Tutti gli oggetti possono acquisire un ruolo attivo grazie al collegamento alla Rete.

Internet of thing, il confronto con gli altri Paesi

La crescita del mercato italiano è in linea con quella degli altri paesi occidentali, dove oscilla fra il +25% e il +40%, trainata soprattutto dai servizi abilitati dagli oggetti connessi che coprono ormai il 36% del mercato, pari a 1,8 miliardi di euro e in aumento del 44% rispetto all’anno precedente. Le soluzioni di smart metering e smart asset management per le utility si confermano il principale segmento

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