In Campidoglio comanda una lobby opaca: l’ex assessore Montanari vuota il sacco sulla Raggi
Si è dimessa a febbraio, l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari, e come apparso evidente da subito, quella decisione era arrivata in polemica con la scelta della Giunta Raggi di bocciare il bilancio 2017 di Ama, la municipalizzata dei rifiuti di Roma. Ma le sue dimissioni erano solo le ultime: con la Montanari, infatti, erano saliti a nove gli assessori che a vario titolo, hanno dato l’addio al Campidoglio a Cinque Stelle, guidato dalla sindaca sempre più in difficoltà.
L’ex assessore Montanari a “La Stampa”: Roma è in mano a una lobby opaca che indirizza la Raggi
E non che la “sora Pinuccia”, come i social hanno prontamente ribattezzato l’assessora venuta da Reggio Emilia che ha insegnato ai romani ad assuefarsi ai cumuli di rifiuti ai lati delle strade e a rendere l’emergenza consuetudinaria. Cumuli di rifiuti cresciuti in questi anni in maniera proporzionale agli annunci della Montanari che adesso, dopo il silenzio seguito alle dimissioni, in un’intervista rilasciata oggi a La Stampa, decide di parlare e vuotare il sacco su Roma, il Campidoglio, le leve di potere che lo gestiscono e chi le azionerebbe a proprio piacimento e tornaconto. E dopo aver sganciato la bomba in un’intervista rilasciata oggi al quotidiano La stampa, la Montanari rivela e spiega le deflagrazioni che riecheggiano quotidianamente nell’aria: «Grillo impotente. I dissidi interni. Le filiere di potere». Tutto insomma, secondo quella che è la “verità” rivelata oggi dalla Montanari che, chiamata a Roma nel 2016, se ne è poi andata l’8 febbraio di due anni dopo, in seguito alla bocciatura sentenziata dalla giunta Raggi sul bilancio dell’Ama, l’azienda comunale dei rifiuti, e, come ricorda puntualmente il quotidiano di Torino, «poco prima del licenziamento del presidente, Lorenzo Bagnacani, che ha depositato gli esposti e gli audio della sindaca su cui indaga la Procura».
«Grillo ha scarsa voce in capitolo: custodisce i valori del movimento ma non può far nulla»
Ma nessuna sorpresa o choc dell’ultimo minuto, per la Montanari che, non per niente, alla domanda dell’intervistatore sull’effetto sortito dagli audio della sindaca appena pubblicati, replica secca: «In pubblico la Raggi ci sosteneva. In provato, come dimostrano gli audio, mostrava un’altra faccia». Una sindaca bi-fronte che, a detta dell’ex assessore all’ambiente, non avrebbe ascoltato nessuno sulla questione Ama, rispetto alla quale non essendo riuscita a imporre la sua posizione, la Montanari votò contro, dimettendosi subito dopo.E a nulla sarebbe valso, a quanto ricostruito nell’intervista, neppure un richiesto intervento di Grillo che, sollecitato dall’assessore uscente, avrebbe risposto che sulla sua «rimozione erano irremovibili» e che «lui non poteva essere d’aiuto». Tanto che, alla domanda su quello che è oggi il ruolo del padre nobile del movimento sui suoi rappresentanti, risponde: «Ne custodisce i valori, ma non può far nulla. Ha scaersa voce in capitolo, almeno su Roma». Ma allora, chiede il giornalista de La Stampa, chi prende le decisioni in Campidoglio: la sindaca? «No – risponde secca Pinuccia Montanari – mi sono fatta l’impressione che a comandare sia una lobby opaca. Lei non conta più molto, a quanto vedo. Pare eseguire le direttive delle persone che la circondano»…
a casa e fatti una carbonara.