Il Pd corteggia il M5S, Di Maio: «Deve redimersi». E la Boschi: «Zitto, incompetente»

29 Apr 2019 12:15 - di Fulvio Carro

I Cinquestelle vogliono sbarazzarsi di Salvini e corteggiano il Pd. Ma non lo possono dire e fingono di fare la faccia feroce. I vertici del Pd vogliono tornare sulle poltrone che contano – costi quel che costi – e corteggiano i Cinquestelle. Ma anche loro non lo possono dire e fanno i distinguo. In comune hanno la lotta dura (ma con paura) contro la Lega. Interviste e indiscrezioni ne stanno uscendo a valanga. Approcci, ammiccamenti, strizzate d’occhio. Il Pd plaude al M5S per come sta trattando l’alleato per il caso Siri e il caso Latina. Vuole condurre un’azione comune, punto di partenza di un accordo che per adesso non c’è ma in futuro chissà.

Di Maio-Boschi, botta e risposta

Di Maio fa il furbo, deve salvare l’immagine davanti ai suoi e quindi dà un colpo al cerchio e un colpo alla botte:  «Credo che dobbiamo accelerare per portare avanti importanti provvedimenti come la legge sull’acqua pubblica, la legge per sottrarre alla politica regionale la nomina dei dirigenti nella sanità pubblica, una legge per tagliare lo stipendio ai parlamentari, il salario minimo. Queste sono leggi che fanno parte del contratto di governo e quindi è chiaro che il nostro interlocutore sono le forze di governo ma se il Pd vuole votare, magari ha l’occasione per redimersi da per tutto quello che non ha fatto quando era al governo». Parole, queste, che fanno innervosire Maria Elena Boschi: «Di Maio vuole dialogare con il Pd se il Pd si redime. Ma su cosa vuole dialogare il capo di un partito assistenzialista, giustizialista, incompetente che ha portato l’Italia in recessione? #senzadime», avverte  su Twitter. E in quel cinguettio si intravede anche un avvertimento a Zingaretti. Ma il Pd sogna sempre di rientrare in gioco e “chiama” il vicepremier pentastellato: «Apprezziamo che anche Di Maio si accorga della gravità delle inchieste», dicono fonti dem. Che punta a portare – con l’aiuto dei Cinquestelle – Salvini in commissione antimafia «per chiarire ogni dubbio».

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