Il bus dei vigliacchi. “Il nigeriano mi molestava e nessuno ha mosso un dito”
«Mentre il nigeriano mi metteva le mani addosso, nessuno sul bus ha avuto il coraggio di intervenire e di aiutarmi». La denuncia arriva durante l’udienza del tribunale di Padova. La giovane studentessa, che all’epoca dei fatti aveva 18 anni, racconta al giudice quanto le è accaduto nel gennaio 2017. Un profugo nigeriano, residente in un centro accoglienza alle porte del capoluogo padovano, era salito sulla corriera che a quell’ora trasportava quasi esclusivamente studenti.
Il nigeriano ha agito indisturbato
L’uomo ha potuto agire indisturbato, mentre gli altri guardavano la scena intimoriti e silenziosi. Un’aggressione drammatica. «Mi ha aggredito all’interno della corriera e nessuno dei passeggeri è intervenuto per aiutarmi», ha denunciato la ragazza. Ha tentato di baciarla e, afferrandola con un braccio da dietro, ha cercato di toccare le parti intime della studentessa. «Non una persona è venuta ad aiutarmi, eppure gridavo e tutti hanno visto quello che mi stava accadendo». La giovane è riuscita a liberarsi solo quando il molestatore ha allentato la presa per un istante. Si è divincolata, ha afferrato il cellulare dalla casa del giubbotto e ha chiamato il primo numero in rubrica. All’altro capo della linea c’era un amico a cui ha chiesto di allertare i Carabinieri.
Nigeriano condannato a un anno con sospensione della pena
Quando il bus è arrivato alla fermata di Albignasego, la ragazza è scesa di corsa per scappare dal nigeriano, che l’ha inseguita fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Gli agenti hanno identificato l’uomo e raccolto la denuncia sporta dalla ragazza. Joseph Adagbonyin, 26 anni, ha negato ogni accusa e ha raccontato di aver solo provato a parlare con la giovane. Una “incomprensione” che il Tribunale collegiale di Padova ha punito con un anno di reclusione. Ma con sospensione della pena. Il profugo è rimasto a piede libero. Fino alla prossima “incomprensione” con una ragazza italiana?