I saluti di Storace alla platea del Lingotto: “Il Secolo è strategico per la destra italiana” (video)

13 Apr 2019 15:40 - di Redazione

 

«Grazie a Giorgia dopo anni respiro l’aria di casa», questo l’esordio di Francesco Storace, che ha salutato la platea del Lingotto nel fresco ruolo di direttore del Secolo d’Italia. «Vorrei fare una riflessione su quello che sta accadendo nel nostro Paese – ha proseguito Storace – Litiga il governo, calano in due, si unisce la destra, avanza Fratelli d’Italia».

Siamo qui, ha ricordato il direttore del Secolo, anche «nel nome di Pamela contro la mafia nigeriana. Siamo qui nel nome di Pamela contro la demagogia di Roberto Saviano».  

Il direttore del quotidiano on line, ringraziando per la fiducia Giorgia Meloni e l’amministratore del Secolo Antonio Giordano, ha sottolineato il ruolo strategico del giornale grazie anche al ruolo di chi vi scrive. «Salvini, fatti spiegare da Delmastro come si fermano i delinquenti che vengono da fuori. Il permesso di soggiorno va dato solo ai cittadini provenienti dai Paesi con cui abbiamo un trattato».

L’ex governatore del Lazio ha anche punzecchiato il Pd di Zingaretti. «Mi ha stupito la mossa del Partito democratico di mettere la bandiera europea sul balcone del Nazareno». Non solo. « Zingaretti ha anche messo sui Social la scritta: “Siamo europei”. Io direi – ha ironizzato Storace – che sono scemi. E visto le notizie che arrivano dall’Umbria, qualcuno di loro è anche un po’ ladruncolo. Forse il 25 aprile aspettano la liberazione dei compagni dalle galere». Il direttore del Secolo ha colto l’occasione per stigmatizzare la disinformazione che regna sovrana in Rai e sui media maintream. «Non mi piace quello che succede in Rai o su una stampa, dove devi fare quasi a pugni per far apparire la Meloni». In questa battaglia mediatica il ruolo del «Secolo per la destra italiana è ancora più importante. Abbiamo raggiunto le duecentomila visualizzazioni giornaliere. Il che ci fa capire la forza che può avere questo giornale». E comunque, ha concluso Storace congedandosi tra gli applausi, «Laddove c’è una fiamma, io ci devo essere».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • 13 Aprile 2019

    Avanti tutta ,caro Storace,abbiamo tante cose da correggere e i segnali di cambiamento ci sono ! Stò seguendo i nostri vicini spagnoli,che sono conciati quasi come noi in malo modo ,per il lassismo di certe forze politiche,ma che stavolta hanno a che fare con VOX,un movimento che và oltre le solite collocazioni partitiche ,portando avanti col motto ARRIBA ESPANA,una grande ed innovata rivoluzione culturale ! Auguri ed un abbraccio .Ettore.