I musulmani comandano anche da morti: croci oscurate al cimitero per non disturbare altre fedi
La denuncia è partita da Galeazzo Bignami (deputato di Forza Italia) e oggi, su quello che è diventato un vero caso politico, è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini: la vicenda, che sta scuotendo l’opinione pubblica e coinvolgendo la politica, è quella del cimitero di Pieve di Cento, in provincia di Bologna, centro amministrato da un sindaco Pd, dove sono stati montati dei teli oscuranti per nascondere le croci, simboli della religione cristiana che potrebbero urtare la suscettibilità di proseliti di altri credi.
Croci oscurate al cimitero per non turbare cari estinti di altre religioni
Dunque, si è arrivati addirittura a questo: dopo aver defenestrato il crocifisso dalle aule scolastiche e aver bandito canti e recite di Natale nelle elementari di mezza Italia, adesso ad inchinarsi al politically correct di parte sono addirittura i cimiteri: nella fattispecie quello del comune in provincia di Bologna, dove nemmeno i cari estinti possono riposare in pace. Il dubbio dei solerti amministratori locali, infatti, è che il sonno eterno di alcuni (cattolici), addormentatisi all’ombra di croci e crocefissi, possa turbare quello di altre anime di fedi diverse dalla nostra. Già, perché come riporta in queste ore il sito de Il Giornale online, «nell’ambito dei lavori di ristrutturazione di una cappella, è stato installato un vero e proprio sistema motorizzato di teli oscuranti per nascondere i simboli della religione cristiana presenti in quella stessa cappella, in caso di cerimonie con rito diverso da quello cattolico». Una risoluzione discutibile che se ieri l’esponente azzurro, Galeazzo Bignami, nel denunciare la cosa, ha definito come «l’ultima trovata dei sinistrati che in un comune della provincia bolognese annunciano fieramente, in un giornaletto preelettorale, il restauro del Cimitero e … per riti o cerimonie laiche anche di altre religioni, il progetto prevede l’installazione di un sistema di oscuramento motorizzato con teli di tessuto che appunto consentiranno all’occorrenza di coprire temporaneamente le immagini sacre e le tombe di famiglia situate all’interno della Cappella», oggi il leader del Carroccio Salvini torna sulla vexata quaestio.
Salvini: «Se è vero, questa sinistra… non si smentisce mai»
E in un post sul suo profilo Facebook rincara la dose: «Pieve di Cento (Bologna), sindaco PD. Si parla di un “sistema motorizzato” al cimitero per coprire croci e altri simboli cristiani che potrebbero “urtare” le altre religioni. Se è vero mi pare una totale IDIOZIA, questa sinistra che ha paura delle nostre radici e della nostra cultura non si smentisce mai»… e a quella stessa sinistra, pronta a prodigarsi anche dove non servirebbe, ancora Bignami solo ieri aveva mandato a dire: «Se questi amministratori si vergognano della nostra tradizione e della nostra cultura, dovrebbero andare a nascondere se stessi e non solo dietro una tenda motorizzata. Se non sono capaci di portare rispetto per i vivi almeno abbiano la decenza di lasciare stare i morti e di non coinvolgerli in scempiaggini pre elettorali».
Mi auguro sia una bufala. Le nostre origini , i nostri valori e il nostro credo devono essere difesi.
Ma oscurate quel sindaco!
Sicuro che in quel comune non ci siano problemi veri da affrontare!
Non ci siano strade o marciapiedi da sistemare impiegando quei soldi spesi nei teli?
E queste sono manifestazioni di dialogo interreligioso?
Se gli abitanti di questo paese emiliano sono d’accordo possono continuare ad oscurare i crocifissi; Se non lo sono bè alle prossime elezioni cambieranno sindaco o lo faranno dimettere.
Innanzitutto chiedo ai componenti di questa amministrazione di leggersi ” A livella ” del grande Totò.
Poi mi chiedo da cittadino italiano,cattolico e ligio alle leggi italiane,ma dove vogliamo arrivare con queste intimidazioni e questi provvedimenti contro le nostre secolari tradizioni?
Gli islamici sono venuti in Italia per migliorare il loro sistema di vita e può star bene,ma, da che mondo è mondo,chiunque espatria in un’altra nazione si inserisce nel sistema vigente e si adegua alle tradizioni e alle usanze di questo Paese.
Se non sono in grado di farlo o non si vogliono integrare possono sempre andare via per altri lidi,senza che intervenga politici e amministratori locali e nazionali che avallano queste pretese e le tante proteste di questa gente.
Assurdo!!!