I “gufi” stanno al governo. Il Def rinnega Quota 100: «Fa crescere i disoccupati»
Il day after del Def – il Documento economico finanziario in cui il governo anticipa le linee guida della prossima legge di Stabilità – ha per la maggioranza giallo-verde il sapore di un brusco risveglio. La realtà ha presentato il conto facendo strame di tutte le mirabilie promesse da Conte, Salvini e Di Maio: la previsione di crescita è precipitata da +1,5 a +0,2, il barile della spending review, cioè la riduzione della spesa pubblica, è stato raschiato ben oltre il fondo e persino la strombazzata misura di Quota 100 sulle pensioni non solo ha tradito le attese, ma parrebbe addirittura aver peggiorato la situazione. È scritto nel Def, laddove si legge che «il calo del numero degli occupati a seguito del nuovo canale di accesso al trattamento pensionistico porterebbe ad una corrispondente riduzione delle forze di lavoro». Un plateale disconoscimento della previsione di Salvini secondo cui per ogni pensionato che avrebbe lasciato il lavoro al raggiungimento di Quota 100 (38 anni di contributi e 62 anni di età) ci sarebbero stati tre nuovi assunti. Il Def ora dice che non è vero e che il turn over coprirà solo il 35 per cento (0,3 a 1 invece di 3 a 1).
Ma Conte e Salvini: «La flat tax si farà senza aumentare l’Iva»
Ma il governo dà l’impressione di non aver letto quel che ha scritto. Solo questo (e la campagna elettorale alle porte) spiega il fatto che Conte continui ad ostentare sicurezza: «Siamo determinati ad evitare i rialzi Iva», assicura. Ed è già una bella sfida, dal momento che parliamo di 23,6 miliardi di aumento delle imposte al consumo pronte a scattare in caso di mancato rispetto degli impegni sui conti pubblici assunti in sede Ue. Ma per il premier è già vinta, tanto è vero che conferma anche la riduzione delle aliquote Irpef, sebbene del Def sia solo accennata: «La flat tax si farà perché è nel programma e perché la disciplina fiscale va semplificata e la pressione fiscale va alleggerita». Quanto ai soldi per le coperture, Conte non si scompone: «Arriveranno dalla spending review, dalla revisione delle tax expenditures e da un’aggressiva politica di contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale». Campa cavallo.
FI: «Il Def fotografa il fallimento economico di Lega e M5S»
Ad escludere l’aumento dell’Iva è anche Salvini: «Sarebbe sciocco e irrispettoso nei confronti degli italiani se noi riducessimo le tasse con la mano destra e poi con la sinistra le aumentassimo», spiega dai microfoni di Rtl 102.5. Le risorse, assicura il vicepremier arriveranno dalla vendita degli immobili pubblici e da una serie di dismissioni dalle quali. Ci sarebbe già un piano che dovrebbe fruttare 6 miliardi. A questo dovrebbe aggiungersi il taglio delle scorte. Le difficoltà del governo rianimano l’opposizione: «Il Def – attacca a nome di Forza Italia la capogruppo alla Camera Maria Stella Gelmini – è un monumento ai fallimenti economici di questo governo. Per mesi la maggioranza ha negato l’evidenza. I numeri però hanno la testa dura, non mentono e hanno prodotto la “riabilitazione” dei gufi».