Genocidio degli armeni, mozione bipartisan. La Turchia si irrita e convoca l’ambasciatore italiano

8 Apr 2019 19:50 - di Robert Perdicchi

Il ministero degli Esteri turco ha convocato l’ambasciatore italiano ad Ankara, Massimo Gaiani, al quale ha espresso il “dispiacere” del governo di Ankara per la mozione presentata in Parlamento che chiede al governo il riconoscimento del genocidio degli armeni.
Un gesto che non è arrivato inaspettato, considerato quanto la Turchia sia sensibile all’argomento: Ankara ha ribadito all’ambasciatore la posizione sempre sostenuta, secondo cui il massacro degli armeni commesso durante la prima guerra mondiale non è configurabile come un genocidio. Sono una ventina i Paesi nel mondo, tra cui Italia, Russia, Argentina e Città del Vaticano, che hanno ufficialmente riconosciuto come genocidio il massacro degli armeni. Il primo Stato al mondo a riconoscere il genocidio armeno, nel 1965, fu l’Uruguay. L’Italia, sebbene solo a livello parlamentare, l’ha già riconosciuto nel novembre 2000 con una risoluzione della Camera dei Deputati. L’anno successivo lo stesso fece la Francia, mentre l’ultimo Paese europeo a riconoscere il massacro è stato a febbraio dell’anno scorso l’Olanda. A giugno 2018 il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, accettò invece la raccomandazione del ministero degli Esteri di far slittare il dibattito alla Knesset sul riconoscimento del genocidio.

LA MOZIONE

Il governo si impegni a “riconoscere ufficialmente il genocidio armeno e a darne risonanza internazionale”. Così una mozione a prima firma Formentini (Lega) di cui oggi alla Camera sono state discusse le linee generali. “Con questa mozione chiediamo al nostro governo di riconoscere il genocidio degli armeni come tale, e ci piacerebbe che altri governi, compreso quello turco, facessero lo stesso, per dare tutti insieme uno sguardo al futuro”, ha detto in aula il deputato leghista Giulio Centemero, cofirmatario della mozione sottoscritta, tra gli altri, anche da De Carlo (M5S), Delmastro Delle Vedove (Fdi), Quartapelle Procopio (Pd). Per il governo è intervenuto il sottosegretario Vincenzo Santangelo. «L’Italia – ha detto – ritiene che la questione dei massacri perpetrati in Anatolia nel 1915 debba essere affrontata mediante un dialogo costruttivo fra le parti, scevro da pregiudizi e preconcetti». Pertanto, ha proseguito Santangelo, “incoraggiamo la Turchia e l’Armenia a intensificare e portare avanti gli sforzi volti a venire a patti con il passato, aprendo così la strada a un’autentica riconciliazione tra i due popoli”.

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