Firenze, stavolta è il Garante della privacy a dover pagare: il Chianti vince la battaglia
L’Unione comunale del Chianti fiorentino vince una battaglia legale contro il Garante per la Protezione dei dati personali sul terreno della trasparenza amministrativa. Ammonta complessivamente a 15.000 euro circa la somma che il Garante per la Protezione dei dati personali è condannato a pagare e a restituire all’Unione comunale del Chianti Fiorentino, secondo quanto stabilito dal giudice del Tribunale di Firenze. Il contenuto della sentenza, che il giudice ha emesso alle fine di marzo, nella causa civile di primo grado promossa dall’Unione comunale del Chianti Fiorentino contro il Garante per la Protezione dei dati personali, si esprime – si legge in una nota dell’Unione diffusa oggi, “nettamente a favore dell’ente pubblico e ruota intorno all’interpretazione dell’articolo 162 comma 2 bis del codice della Privacy”. La querelle scaturisce dall’ordinanza, poi impugnata dall’Unione comunale assistita dall’avvocato Sauro Erci, con la quale il Garante per la Privacy aveva ingiunto all’Unione il pagamento di 10.000 euro per la violazione di questo articolo. In particolare