Famiglia, il M5S “archivia” il testo Pillon. La Fedeli: «Non basta, va ritirato»
La miccia sulle adozioni innescata da Matteo Salvini al Congresso mondiale delle famiglie conclusosi ieri a Verona ha già fatto la sua prima vittima: la proposta di legge Pillon. Il testo, presentato dal deputato leghista Simone Pillon, riforma il diritto di famiglia innovando molto in tema di bigenatorialità perfetta, mediazione familiare e affido. Salvini ne ha fatto una bandiera della rinnovata identità del Carroccio, più basata su temi come difesa della famiglia naturale e natalità che su quelli tradizionali come federalismo e autonomia. Una bandiera, però, che alla luce delle polemiche suscitate dal suo intervento a Verona potrebbe essere costretto ad ammainare.
Spadafora: «Quella roba lì non esiste più»
L’altolà al testo Pillon è venuto dal grillino Vincenzo Spadafora: «Quella roba lì non esiste più», ha mandato a dire dagli studi di Omnibus il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Non una semplice presa di distanza, la sua, ma una vera e propria stroncatura pronunciata con tono che non ammette repliche: «Quel testo non arriverà mai in aula, è archiviato». Tuttavia, al netto dei toni, l’impressione è che la sortita di Spadafora sia stata in qualche modo preannunciata agli alleati. «Adesso – dice infatti l’esponente pentastellato – c’è un nuovo tavolo Lega-M5S al quale sono invitate anche le opposizioni». L’obiettivo, annuncia, è quello di «scrivere un nuovo testo» per «andare incontro ai temi del diritto di famiglia, ma non come aveva pensato Pillon».
La proposta Pillon riforma il diritto di famiglia
Ma che non fosse proprio un fulmine a ciel sereno lo conferma poco dopo una dichiarazione con cui lo stesso Salvini, a chi gli chiedeva delle tensioni tra i suoi ministri e i Cinquestelle, ha risposto minimizzando il tutto: «Io spero che tutti passino più tempo a lavorare che non parlando. Se uno occupa la sua giornata lavorando, ha meno tempo per polemizzare». Le parole del sottosegretario grillino sul testo Pillon hanno aperto un varco in cui si è immediatamente infilata l’opposizione del Pd. A parlare per tutti è la senatrice Valeria Fedeli, ex-ministro nel governo Renzi: «Per Spadafora è chiuso, archiviato. Benissimo! – scrive in tweet – Ma adesso si passi dalle parole ai fatti ritirando il provvedimento dalla commissione».