Faccia a faccia Salvini-Le Pen a Parigi: «Pronti a nuove alleanze internazionali»
È stato un incontro produttivo e “cordiale” quello che è avvenuto a Parigi tra Matteo Salvini e Marine Le Pen. I due, riferiscono fonti del Viminale, hanno parlato di situazione politica, scenari ed elezioni europee: i temi principali della campagna saranno lavoro, famiglia e tutela dell’ambiente. I leader stanno pensando a una manifestazione comune per chiudere la campagna elettorale e annunciare l’inizio di una nuova Europa. Entrambi sono impegnati a stringere nuove alleanze internazionali per allargare la famiglia di chi vuole cambiare Bruxelles.
Salvini-Le Pen, non c’è nessuna frattura
«Non capisco la polemica», ha detto Marine Le Pen al Corriere della Sera riferendosi alla sua mancata partecipazione alla conferenza di Milano: «Le varie delegazioni del gruppo ”Europa delle Nazioni e delle Libertà” al Parlamento europeo, che comprende il Rassemblement national, la Lega e altri, hanno dato a Matteo Salvini il compito di rappresentarle alla conferenza di Milano, dove ci saranno forze danesi e finlandesi che non sono ancora nel gruppo Enl», cha aggiunto, confermando che Salvini ha il compito di cercare altre alleanze in Europa. «Il fatto di essere al governo gli dà incontestabilmente una leadership, e ne sono felice. Gli abbiamo affidato questo ruolo, anche se noi tutti siamo al lavoro. A Matteo abbiamo delegato il compito di costruire un gruppo il più largo possibile».
Il vicepremier leghista replica alle parole di Di Maio
E le perole di Di Maio sulla Lega abbagliata di potere? Pronta la replica di Salvini: «Non ho tempo da perdere con polemiche inesistenti. Ho sempre detto che tutte le vittorie che abbiamo ottenuto a livello locale non avrebbero mai cambiato nulla a livello nazionale, non ho mai chiesto mezza poltrona in più, mezzo sottosegretario o consigliere di amministrazione in più. Semmai – ha aggiunto il vicepremier – è un problema di chi lo pone. Andiamo quindi avanti tranquillamente con la nostra squadra, sicuramente chiediamo al governo una marcia in più. L’Italia ha bisogno di sì, ha bisogno di opere, di cantieri, di porti. Quindi c’è bisogno di un governo che faccia bene e faccia in fretta».