Drammatico racconto di Zanotti ai pm: «Venduto dal mio tassista ai miliziani»
«Ieri mi sono visto per la prima volta allo specchio dopo tre anni e ho fatto fatica a riconoscermi: sembro invecchiato di 15 anni». Ha detto Sergio Zanotti, rapito in Siria nell’aprile 2016 e tornato libero ieri, nel corso dell’audizione davanti al procuratore aggiunto Francesco Caporale e al sostituto Sergio Colaccio della Procura di Roma che per tre ore lo hanno ascoltato in una caserma del Ros. L’imprenditore italiano è ancora provato dall’esperienza: Zanotti è stato tenuto in ostaggio da miliziani di Al Qaida nella zona di Aleppo, come ha confermato, spiegando che in questi tre anni «ho cambiato circa 10 prigioni» e che, comunque, è stato trattato «abbastanza bene». Zanotti ha detto di non essere mai stato tenuto in catene. «Me le hanno messe solo per girare i video postati su internet come una sorta di messa in scena. In una giornata ho girato diversi video con cambi di abito e cambi di scenario».
Zanotti, il racconto
«Ero senza lavoro, avevo deciso di andare in Turchia, nella zona di Hatay a pochi chilometri dalla Siria, per cercare di acquistare dinari da rivendere in Europa, dove nel mercato della numismatica hanno un valore. Sono stato, però, venduto dal mio tassista abusivo a dei miliziani che mi hanno narcotizzato: il 14 aprile del 2016 mi sono risvegliato in una casupola nella zona di Aleppo». La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per sequestro di persona con finalità di terrorismo. Intanto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la sua soddisfazione per la liberazione di Zanotti e ha manifestato il suo apprezzamento agli organismi di sicurezza dello Stato che si sono adoperati per la positiva conclusione della vicenda.