Di Maio sfida Salvini e mette sullo stesso piano le baraccapoli dei Rom e CasaPound: «Sgomberiamo tutti»
La provocazione è a Matteo Salvini, il messaggio è l’ennesimo. Di Maio vuole pescare voti a sinistra e attaccare il suo rivale-alleato leghista sulle sue simpatie di destra. «Superiamo i campi rom, subito. E sgomberiamo CasaPound, così come chiunque occupi in modo illegittimo un’abitazione o uno stabile già assegnato a chi ne ha realmente bisogno», scrive su Facebook il vicepremier e ministro. «I fatti di questi giorni, che stanno coinvolgendo alcune periferie, evidenziano un chiaro problema di ordine pubblico – esordisce Di Maio – Il superamento dei campi rom è doveroso. Non perché siano rom o meno, ma perché è una questione di giustizia. La legge vale per tutti e vale anche per i rom. Questo dev’essere un messaggio molto chiaro. E è lo stesso messaggio che andrebbe inviato a chi, nella stessa forma, compie abusi occupando illegittimamente un edificio pubblico o privato. Credetemi, la legge a volte è così chiara che basta applicarla. E per me vale solo la legge». Ed ancora, Di Maio si schiera con la Raggi: «Ci sono dei campi rom che sono realtà vergognose? Vanno superati, come tra l’altro sta facendo Virginia Raggi, che proprio lo scorso anno ne ha chiuso uno! Nei campi ci sono famiglie che si dichiarano nulla tenenti e poi girano in auto lussuose? Gli mandiamo la Guardia di Finanza! Ci sono altri stabili occupati da chi non ne ha diritto? Vanno sgomberati anche quelli!”.Tempo fa, ad esempio, avevo sentito parlare di prioritào meno in merito allo sgombero dell’edificio occupato da CasaPound in pieno centro a Roma – prosegue Di Maio – Si era detto che non era prioritario sgomberarlo perché in ordine e pulito, non in condizioni fatiscenti. Scusate, quindi se io ho una casa e qualcuno me la occupa
ma la tiene pulita devo starmene zitto? Ma stiamo scherzando?. Cominciamo ad applicare la legge…».
Gli fa eco anche la Raggi, che ringalluzzita da un tema politico così stuzzicante, l’eterno nemico “fascista” che va oltre le tangenti grilline e le buche in strada, si unisce a Di Maio nel fare la voce grossa: «Non temiamo CasaPound, non ci fanno paura…». Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da sorridere.