Cuba appoggia il suo fantoccio Maduro mentre la Ue come al solito sceglie di non scegliere

30 Apr 2019 15:32 - di Giovanni Trotta

In Venezuela l’America latina sostiene Juan Guaidò, tranne Cuba e Bolivia che appoggiano il dittatore Maduro. Cuba, come è noto, da anni si è impossessata a tutti i ilivelli del Venezuela e delle sue risorse, impoverendola, e non la vuole perdere. Da parte sua il presidente della Colombia, Iván Duque, ha esortato i militari ed i cittadini venezuelani a mettersi “dalla parte giusta della storia” dopo che Juan Guaidò ha annunciato che conta sull’appoggio di una parte importante dell’apparato militare in quella che ha definito la “fase finale” contro “l’usurpazione” di Nicolas Maduro. “Rivolgiamo un appello ai militari ed al popolo del Venezuela perché si mettano dalla parte giusta della storia, rifiutando la dittatura e l’usurpazione di Maduro”, ha scritto Duque su Twitter. Il governo della Colombia già da qualche ora ha iniziato a prendere contatti con l’obiettivo di convocare una riunione urgente del Gruppo di Lima in cui discutere dell’evoluzione degli avvenimenti in Venezuela dopo la liberazione di Leopoldo Lopez dagli arresti domiciliari e l’appello alla mobilitazione di Juan Guaidò. Il ministro degli Esteri colombiano, Carlos Holmes Trujillo, ha chiamato tutti i Paesi del Gruppo di Lima a mantenere il proprio appoggio “al ritorno della democrazia e libertà in Venezuela”. Anche la Osa, Organizzazione degli Stati Americani, plaude al sostegno dei militari al presidente dell’Assemblea nazionale del Venezuela, Juan Guaidò ma confida in una transizione che venga portata a termine in maniera “pacifica”. “Salutiamo il rispetto dei militari per la Costituzione e il presidente incaricato del Venezuela”, ha scritto Luis Almagro, segretario generale dell’Osa, su Twitter. “È necessario il pieno appoggio al processo di transizione democratica in maniera pacifica”, ha aggiunto.

L’Unione europea come al solito decide di non decidere

L’Unione Europea, come al solito, sceglie di non scegliere: la Ue infatti “sostiene una soluzione pacifica” alla crisi politica in Venezuela “attraverso libere elezioni”. Così la portavoce del Seae, la diplomazia dell’Ue, Maja Kocijancic, commenta a Bruxelles, ribadendo la linea che l’Unione ha adottato fin dall’inizio, l’appello lanciato dal leader dell’opposizione del Venezuela Juan Guaidò. “Dato che le informazioni stanno arrivando ora – continua – non daremo commenti particolari: stiamo seguendo gli sviluppi sul terreno”. Per il portavoce capo Margaritis Schinas, l’esecutivo Ue potrebbe “dover ritornare” sulla questione. “La situazione si sta evolvendo mentre stiamo parlando”, ricorda. La prossima riunione del gruppo di contatto, ha confermato la Kocijancic, è fissata per il 6-7 maggio in Costarica e l’Alto Rappresentante Federica Mogherini “ci andrà”. Come si possa votasre mentre sono in corso scontri tra i ue eserciti contrapposti, poi, è una cosa che la Ue dovrebbe spiegare, così come dovrebbe spiegare come mai, mentre c’è una guerra civile in corso, le riunioni si tengono da una settimana all’altra.

I padroni del Venezuela, i cubani, gridano al golpe

Reazioni furibone dai “padroni” del Venezuela, i cubani: lo stesso Miguel Diaz-Canel, presidente cubano, attacca il “movimento golpista” che “pretende di riempire di violenza” il Venezuela poche ore dopo il messaggio di Juan Guaidò che annunciava “la fase finale dell’Operazione Libertà”. “I traditori che si sono messi alla guida di questo movimento sovversivo hanno impiegato truppe e polizia con armi da guerra in una strada pubblica della città per provocare angoscia e terrore”, ha scritto il presidente cubano su Twitter. Come è noto, funzionari e militari cubani da anni hanno occupato molti posti.chiave dell’amminsitrazione venezuelana, per assorbirne le risorse minerarie. Anche il presidente boliviano, Evo Morales, ha espresso appoggio a Nicolas Maduro di fronte a quello che ha definito “un tentativo di colpo di stato” in Venezuela, poco dopo l’appello alla mobilitazione militare lanciato da Juan Guaidò e Leopoldo Lopez. “Condanniamo energicamente il tentato colpo di stato in Venezuela da parte della destra, che risponde a interessi stranieri”, ha scritto Morales sul suo account Twitter. Tuttavia, il presidente boliviano confida nel fatto che la “valorosa Rivoluzione bolivariana”, con Maduro ai suoi vertici riesca ad imporsi “contro questo nuovo attacco” imperialista. Infine, l’ambasciatore del Venezuela in Spagna, Mario Isea, molti diplomaticamente, ha assicurato oggi che la situazione è “sotto controllo” in Venezuela dopo il tentativo fallito di un “piccolo gruppo” di persone di “sovvertire l’ordine” costituzionale. “Le informazioni di cui dispongo dicono che un piccolo gruppo ha tentato di sovvertire l’ordine e che è tornato sotto controllo”, ha detto parlando con la stampa. Il governo di Caracas, ha aggiunto, fornirà a breve “informazioni precise” su quanto accaduto. Quanto alla scarcerazione di Leopoldo Lopez, l’esecutivo di Caracas, ha detto l’ambasciatore senza rispondere direttamente alla domanda sulla liberazione del prigioniero politico, “si è sempre mostrato flessibile sul suo caso”.

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