Colorante a rischio in caramelle e bibite: la Francia dichiara guerra all’E71. Provoca il cancro?

15 Apr 2019 15:13 - di Redazione

La Francia potrebbe dichiarare guerra all’E171, biossido di titanio, colorante alimentare presente in molti prodotti, dalle bibite alle caramelle. Ma anche additivo contenuto in gran parte dei cosmetici e dei prodotti per la cura personale. La tesi che si tratti di una sostanza cancerogena – alla fine di una lunga vicenda giocata oltralpe anche in Parlamento – ha portato associazioni di consumatori francesi a chiedere all’inizio dell’anno l’intervento del ministro dell’Economia con delega sui consumi, Bruno Le Maire. Dopo un confronto serrato, il ministro aveva preso l’impegno a un decreto di sospensione dell’additivo. Provvedimento per il quale sarebbe stato necessario secondo il ministro, per avere una base scientifica e giuridica, un report scientifico di approfondimento richiesto dall’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria dell’alimentazione (Anses). Ora il documento è in arrivo sul tavolo di Le Maire, secondo la stampa francese.
L’E171 è ammesso nell’Unione europea e, di conseguenza, in tutti gli Stati che la compongono. “Gli additivi, così come gli alimenti, sono materia comunitaria – spiega all’AdnKronos Salute Marco Silano, responsabile dell’Unità operativa alimentazione, nutrizione e salute dell’Istituto superiore di sanità – Uno Stato membro non può decidere se vietare un prodotto e se lo fa non può imporre il divieto alla sua industria”. La sicurezza di alimenti e additivi “è garantita da norme precise – continua l’esperto – e se un prodotto è permesso vuol dire che, al livello di esposizione a cui è sottoposto il consumatore, non ha effetti tossici né a breve né a medio né a lungo termine. Tutti gli alimenti ammessi, inoltre, sono sottoposti a continui studi perché con il migliorare delle tecnologie migliora anche la capacità di valutare gli effetti tossici. Si può essere certi quindi – conclude Silano – che una volta approvato il prodotto non viene certo abbandonato sul profilo della sicurezza. Eventuali nuovi dati scientifici porterebbero a una rivalutazione”.

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