Champions, Cristiano Ronaldo è un vero fenomeno. Ma l’Ajax gioca un gran calcio
Cristiano Ronaldo è un vero fenomeno. E la Champions è la sua arena. Ma, ciò detto, l’Ajax che ha pareggiato 1-1 mercoledì sera contro i bianconeri è una squadra fortissima, spregiudicata, a tratti spettacolare. Del primo si sa già tutto da almeno 12 anni. Da quando cioè nella sua prima partita di Champions, giocata con la maglia rossa del Manchester United proprio un 10 aprile (2007), aveva realizzato la sua prima doppietta (nel 7 a 1 alla Roma). Si sapeva quanto fosse superlativo, il cinque volte pallone d’oro che ha già vinto per ben 5 volte la Coppa dalle grandi orecchie. Tranne che, a 34 anni, fosse ancora così decisivo, così determinante. Se ne sono accorti a Madrid i suoi ex compagni del Real che hanno toppato l’intera stagione. “Ci mancano i gol di Cristiano” ha dovuto ammettere qualche giorno fa Modric che, per inciso, senza le reti e i trofei vinti con e grazie a Cr7, il pallone d’oro se lo sarebbe sognato. Acquisto azzeccato per la Juventus. Soldi spesi bene per un obiettivo che manca da 23 anni. Nello stadio dedicato a Johan Cruijff, il portoghese, non ancora in perfette condizioni dopo lo stop per infortunio, ha mostrato di cosa è capace quando, dopo aver chiamato e ricevuto palla, dettato il passaggio smarcante, s’è prodotto in uno scatto di 40 metri per poi staccare e indirizzare di testa in rete la pennellata di Cancelo: accademia della pedata! Così come spettacolare è stato l’innesto del ritrovato Douglas Costa autore di un paio di serpentine ubriacanti e di un tiro che, a portiere battuto, ha centrato il palo. Dopodichè applausi scroscianti per questi ragazzi terribili di Eric ten Hag che sono già seguiti da tutti i maggiori club d’Europa. L’Ajax ha corso e disegnato calcio per tutta la gara; con De Ligt, De Jong e Tadic a fare da spina dorsale e quel Neres nei panni del piccolo funambolo. Ritmi così elevati da mettere in difficoltà la retroguardia bianconera orfana di Chiellini ma, con un Rugani finalmete all’altezza. Il pari con gol premia l’esperienza della Juve e i nervi dei suoi campioni. Ma, martedì sera, allo Stadium ci vorrà ancora più attenzione e ancora un grande Cr7 per approdare alle semifinali.