Castrazione chimica, nuovo scontro M5S-Lega. La sfida dei grillini: «Non la voteremo mai»

2 Apr 2019 10:50 - di Giovanna Taormina

La spaccatura tra Lega e M5S sul tema dei diritti, che ha tenuto banco nel weekend del congresso della famiglia, si prepara ora ad emergere alla Camera. Oggi Montecitorio vota il Codice Rosso. Il decreto nasce per offrire alle donne che denunciano molestie o violenze una corsia preferenziale, un «bollino rosso da mettere sulla pratica perché il magistrato se ne occupi entro tre giorni». La  norma chiave stabilisce che il pm ha l’obbligo di ascoltare nel giro di 72 ore chi denuncia reati tipici della violenza di genere, a cominciare dai maltrattamenti in famiglia.

Revenge porn

Al testo originario si sono aggiunti parecchi emendamenti. Come quelli sul “revenge porn” e la castrazione chimica. Sul primo, che riguarda i video di contenuto sessuale diffusi dagli ex e su cui si era bloccata l’aula la settimana scorsa, si annuncia il via libera all’emendamento di Forza Italia per introdurre il reato. Sul testo c’è infatti non solo l’ok del M5S ma anche quello della Lega, che con il ministro Giulia Bongiorno ricorda di essere stata sempre favorevole all’introduzione del reato.

Spaccatura Lega M5S sulla castrazione chimica

Sul secondo si prevedono scintille. Il voto sulla castrazione chimica, sia pure facoltativa e temporanea per gli stupratori,  si annuncia assai tormentato per la maggioranza. I 5 Stelle hanno giurato che non lo voteranno mai. L’emendamento, che modifica l’articolo 165 del codice penale, prevede che la sospensione condizionale della pena, nei casi di condanna per reati come la violenza sessuale possa essere «subordinata a trattamenti terapeutici o farmacologici inibitori della libido con il consenso del condannato». Norma che non piace affatto a molti parlamentari dei 5 Stelle. Su questo tema non sembra esserci quindi mediazione possibile e si prevede l’ennesima spaccatura tra Lega e M5S. Matteo Salvini, però, come riporta il Corriere, non ha alcuna intenzione di fare passi indietro: «Scusate, ma io non riesco proprio a capire il perché, lo giuro… ». Il vicepremier ha spiegato che si «tratta di una pratica terapeutica diffusa in molti paesi civili da parecchio tempo». E poi ancora: «La cosa sarebbe non soltanto su base assolutamente volontaria, ma anche reversibile. Come dire: la cosa non sarebbe permanente. E allora, qualcuno mi sa spiegare dove stia il problema?».

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