“Caso Siri”, il “democristiano” Conte: tanto in Italia tutto si aggiusta

29 Apr 2019 17:38 - di Niccoloò Silvestri

A Napoli, dove della materia s’intendono come pochi, l’avrebbero già declassata a “botta a muro”, cioè petardo di rango talmente infimo da ricoprire di scuorno imperituro chiunque si azzardasse a farne scoppiare uno nell’infuocata notte di San Silvestro. Parliamo del caso-Siri, il sottosegretario leghista da giorni negli occhi del ciclone poiché coinvolto in un’inchiesta sull’energia eolica che, nel suo versante siciliano, lambisce pezzi significativi di mafia trapanese. “Inchiesta bomba”, si scrisse. E con ragione, dal momento che i primi e i più decisi ad alzare i toni furono proprio gli alleati di Siri, i Cinquestelle, che da quel dì non passano giorno chiederne immediate dimissioni. Siri, però, è ancora lì e la “bomba“, da pronta che era per scoppiare, si raffredda di ora in ora. Ancora un po’ e sembrerà uno di quei reperti bellici che ogni tanto la terra restituisce e che neppure si capisce più chi fu a lanciarlo. Salvini lo ha intuito e fa finta di niente. Il Di Maio che si agita scompostamente infilando il nome di Siri in ogni microfono gli passi sotto il naso, gli ricorda uno di quei pesciolini d’acquario che aprono e chiudono la bocca senza che ne esca alcun rumore. Apposta Conte gli ha chiesto di scansarsi. «Parlerò io con Siri. Lo guarderò negli occhi e, se necessario, lo scollerò io dalla poltrona», aveva  tuonato dalla Cina con furore. Si è poi scoperto che faceva solo la “faccia feroce“, come i marinai borbonici restati a corto di munizioni, e che il decisivo faccia a faccia non era neanche fissato in agenda. Si terrà, forse, solo dopo che con Siri ci avranno parlato i magistrati. Campa cavallo. Insomma, sarà anche il governo del cambiamento, quello di Siri, Salvini, Conte e Di Maio, ma la sceneggiata in atto sul sottosegretario indagato sarebbe tanto piaciuta ad Andreotti, che vi avrebbe trovato puntuale conferma del suo «in Italia tutto s’aggiusta». E tutto, aggiungiamo noi, finisce con il rumore della fetecchiaAnche se a scoppiare è una bomba atomica.

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