Caso Siri, Di Maio fa il giustizialista: la resa dei conti con la Lega è vicina

20 Apr 2019 11:24 - di Adriana De Conto

Siamo alla resa dei conti. Il vicepremier grillino Di Maio si fionda come una falco sul caso Siri-Arata e lo fa dalle colonne della Repubblica, in un’intervista in cui  non usa giri di parole. Ma lo a cadendo in contraddizione più volte.  Il caso Roma, con le gravi intercettazioni che inguaiano la Raggi, non lo inducono a una basso profilo. Anzi. Punge il vicepremier: «L’innocenza la decidono i giudici, non la politica. Quello era Berlusconi. Nelle prossime ore – rileva- chiederò a Salvini e Giorgetti un chiarimento a livello politico. Prima di arrivare a delle conclusioni devo parlare con loro». Governo ai ferri corti. Venti di guerra neanche tanto “fredda”. Di Maio poi rincara la dose e fa il giustizialista: «Mi auguro che Siri possa dimostrare la sua innocenza, ma qui si tratta di opportunità politica. C’è un’indagine per corruzione in cui c’entra anche la mafia, non è uno scherzo. E c’è di mezzo un faccendiere che sembra essere un link tra Forza Italia e Lega».

Di Maio da ridere, il dietrofront sulle dimissioni di Siri

Peccato che Di Maio, in questa botta di narcisismo politico, si rimangi cose dette poche ore prima. Aveva chiesto  le dimissioni di Siri un minuto dopo la diffusione della notizia sull’indagine per corruzione da parte della procura di Roma. Nell’intervista dice invece che non ha nessuna intenzione di costringere il sottosegretario leghista alle dimissioni: «Io non credo ai complotti, non penso ci creda neanche la Lega. Se dice di essere innocente va bene, ma lo devono stabilire i magistrati, tutto qua. Io non dico che Siri debba andare a casa, può continuare a fare il senatore in attesa di rientrare, non è che perde il lavoro». Una gabbia di matti. Per un movimento che ha usato il complottismo come una clava… Non sa neanche lui quello che dice.

Poi, sondaggi in discesa, vede uno spiraglio per attirare i riflettori. L’affondo. Da fonti interne al  Movimento 5 Stelle infatti si apprende che i grillini sono i procinto di lanciare una ‘sfida’ a Lega e Partito democratico. Le fonti, confermando quanto anticipato dal ‘Corriere della Sera’,  spiegano che «è allo studio una proposta di legge sul conflitto di interessi da parte del Movimento». «Vediamo se il Pd e la Lega la votano». Si, siamo allo scontro finale.

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