CasaPound, parla la maestra: «Io una talpa? Fango. E sono finita nel tritacarne»
«Tutte assurdità, faccio solo il mio lavoro»: parla e si difende la maestra d’asilo accusata di essere la “talpa”, per conto di CasaPound: un ennesimo tentativo di demonizzazione. La maestra sarebbe una dipendente “infedele” del Campidoglio, che avendo accesso a informazioni privilegiate dagli uffici comunali, segnalerebbe nome e nazionalità degli assegnatari delle case popolari alla periferia di Roma, consentendo a CasaPound di fare dei blitz mirati.
La maestra: «Io finita nel tritacarne, ma sono serena»
«Quando stamattina ho visto i giornali sono rimasta di sasso», dichiara la maestra. Ho pensato ai miei bambini, al lavoro che faccio da anni, con amore, passione, impegno. Ma si sono chiesti cosa può sapere una maestra d’asilo di case popolari e assegnazioni? Chi mi dovrebbe dare informazioni simili? Sono tutte cose assurde, fondate sul nulla», aggiunge l’educatrice, che si dice in ogni caso serena: «Non ho nulla da nascondere, sono tranquilla. Ai miei bambini cerco di insegnare l’amore per l’Italia, nonostante a volte, non posso negarlo, si faccia davvero fatica ad avere fiducia nel nostro paese. Ingiustizie, francamente, ne ho viste tante in questi anni, e ora la sto vivendo sulla mia pelle… finire nel tritacarne così è una cosa che non ci si aspetta. Comunque, ripeto, sono tranquilla, tutto si risolverà, perché non può essere altrimenti: io di tutte queste assurdità non so nulla».
CasaPound, la sinistra attacca
Alla tesi del “complotto” stanno dando spazio diversi giornaloni e una sinistra ormai lontana dalle periferie, che,dunque, sposa in pieno la tesi della “talpa” e del complotto a favore di CasaPound. Nei confronti della donna, intanto, potrebbe scattare una denuncia penale, secondo quanto scrivono molti siti sul caso, che ora è al centro di un’inchiesta della procura regionale della Corte dei conti e su cui stanno indagando i finanzieri dei Nucleo di polizia tributaria e gli uomini della Digos.
«Siamo alla fantascienza»
«Siamo alla follia, alla fantascienza. Non esiste alcuna talpa in Campidoglio, non c’è nessuna rete di informatori». Davide Di Stefano, responsabile romano di Casapound, in merito alla notizia di una presunta ‘talpa’ è furioso. «Non c’è nessuna talpa, ci chiamano gli abitanti dei quartieri che ci conoscono perché in passato abbiamo magari organizzato manifestazioni, sistemato qualche parchetto o distribuito, come ad esempio a Torre Maura, dei pacchi alimentari».