Carabiniere ucciso, il pm: «L’assassino si è fermato solo quando ha finito le munizioni»

14 Apr 2019 11:30 - di Milena De Sanctis

«Si è fermato solo quando aveva finito il caricatore e non aveva più munizioni». Lo ha detto il procuratore capo della repubblica del tribunale di Foggia, Ludovico Vaccaro durante la conferenza stampa convocata nel capoluogo dauno all’indomani dell’omicidio del carabiniere Vincenzo Carlo Di Gennaro avvenuto ieri a Cagnano Varano e il fermo del pregiudicato Giuseppe Papantunono, 65 anni. «È stato un delitto assolutamente privo di motivazioni. Stento a parlare di movente perché il movente deve avere una consistenza. L’omicidio è l’espressione del livello di violenza e di aggressività che la criminalità da noi ha assunto e questo deve far riflettere tutti». Di fronte a due controlli ”entrambi positivi e legittimi” a suo carico dei giorni precedenti «a testimonianza che erano assolutamente fondati – ha proseguito Vaccaro – c’è stata la reazione aggressiva verso lo Stato che si è permesso di sottoporlo a controllo. In questo senso l’episodio non va assolutamente sottovalutato. Esprime una situazione drammatica sotto il profilo anche culturale, cioè ci fa riflettere sul fatto che una persona sottoposta a controlli  reagisce contro lo Stato armandosi e sparando».

Carabiniere ucciso, il ricordo dei colleghi

Vincenzo Carlo Di Gennaro stava per sposare la sua compagna. Sono i colleghi dell’Arma, come riportano molti quotidiani, a raccontare che Vincenzo Carlo Di Gennaro  stava organizzando tutto per le nozze. Di Gennaro, raccontano, aveva infatti da qualche tempo una relazione con una donna di San Severo, con la quale stava decidendo la data del matrimonio. Anche i colleghi lo ricordano come “la bontà fatta persona”. Il sindaco di San Severo Francesco Miglio conosceva personalmente il carabiniere fin dalle scuole medie frequentate insieme. «Non ci sono parole – spiega ancora – che si possono esprimere in questo momento, ma solo tristezza, rabbia, forte sgomento per quanto accaduto. Se ne va e ci lascia un bravo ragazzo, un militare professionalmente ineccepibile, che ha sempre messo il dovere davanti a tutto». «Una vita umana – scrive su Facebook il Comando generale dei carabinieri – vale il mondo intero. E così il maresciallo maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro, morendo in servizio nella piazza di Cagnano Varano, il paese dove lavorava presso la locale Stazione Carabinieri, è un mondo che scompare».

Parla il sindaco

«Conoscevo molto bene il maresciallo – ricorda il sindaco di Cagnano Varano, Claudio Costanzucci – era nella nostra stazione carabinieri da anni. Era una presenza storica della caserma. Lo incontravo tutte le mattine. Oltre ad essere una persona molto disponibile era un uomo che faceva sempre il proprio dovere. E – continua – proprio facendo il suo dovere è caduto per lo Stato. È una tragedia per tutti noi che siamo una piccola comunità».

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