Bufera sul 25 aprile a Casa Cervi. “Per le celebrazioni hanno invitato i nazisti ucraini”
«Pazzesco. Casa Cervi ospita proprio il 25 aprile una screditata associazione nazionalsovranista ucraina con posizioni estremiste. Perché? Vi invitiamo a protestare». Il post su Facebook di un esponente di estrema sinistra la dice tutta su quale aria si respira in queste ore nel mondo antifascista emiliano. Nel programma dell’appuntamento nazionale Festa della liberazione al museo dedicato ai fratelli Cervi, a Gattatico, provincia di Reggio Emilia, i propositi erano più duri, più rossi e più puri che mai. «La festa di quest’anno del 25 aprile – si legge nel programma della manifestazione – sarà particolarmente dedicata alle storie, ai suoni e ai sapori dal mondo. Le Resistenze attraverso le memorie e le storie della nostra società multiculturale, con tanti protagonisti dall’Africa, dall’Ucraina, dallo Sri Lanka».
Ma è proprio sull’associazione Ucraina Maidan, che sono scivolati gli organizzatori. Lo spiega bene un comunicato stampa diffuso in queste ore su Facebook da diversi esponenti di estrema sinistra.
La protesta di Rifondazione contro l’invito agli “ucraini nazisti”
Rifondazione comunista di Bologna lo spiega in questi termini. «Il 25 aprile Casa Cervi ospiterà l’Associazione Maidan Ucraina. Non solo dispiace, ma fa arrabbiare vedere la memoria storica dei partigiani e dei fratelli Cervi essere infangata dalla presenza di una associazione, i cui fondatori ed il presidente si sono distinti per l’ambiguità verso forze filo-naziste ucraine le quali stanno martoriando i territori del Donbass da anni.
Ci sorprende vedere che Casa Cervi, associazione fondamentale per la memoria della resistenza a livello nazionale, possa lasciare spazio a sostenitori di una guerra contemporanea di stampo nazista al punto da permettere che l’invito e la presenza di quella associazione possa tranquillamente insozzare la storia del nostro paese.
Chiediamo a Casa Cervi – chiude il comunicato – di revocare l’invito alla Associazione Maidan Ucraina e a tutti i soggetti coinvolti nella iniziativa del 25 aprile, dalle band musicali alle associazioni culturali e sociali, di condannare e respingere la presenza di un soggetto filo-nazista all’interno della festa della liberazione dal nazi-fascismo». Il finale è tutt’altro che scontato. Ormai la frittata è fatta. Di sicuro, a Casa Cervi, il 25 aprile se ne vedranno delle belle.