Bracconeri all’attacco di Paolo Brosio: «Pensa ad aiutare prima gli italiani»
Un Maurizio Costanzo Show all’insegna della polemica. È quello andato in onda ieri su Canale 5 e che ha visto presentarsi in studio e in qualità di ospiti vari personaggi di spicco nel mondo dello showbiz made in Italy, tra i quali Sabrina Ferilli, Paolo Brosio e Fabrizio Bracconeri.
Scontro al Maurizio Costanzo Show
A dare fuoco alle polveri – racconta il Giornale.it – è stato proprio quest’ultimo quando si è abbandonato ad una riflessione ad alta voce e, quel che più conta, politicamente scorretta. Ha cioè invitato il pubblico ad una riflessione sulle difficoltà che affrontano le famiglie italiane con persone affette da autismo e non solo. «Io vi prego di pensare a una famiglia come la mia – ha esordito Bracconieri -. Io però sono fortunato. Posso uscire una sera, posso avere una persona a 35 euro l’ora e posso andare a mangiare una pizza. Purtroppo si pensa poco alle famiglie disastrate per colpa di questa malattia. Le famiglie – ha continuato – non hanno una vita. Non possono prendere un aereo, non possono fare un viaggio in macchina e perfino fare la spesa diventa un problema». Drammatico il punto di domanda alla fine della sua riflessione: «Una famiglia mono-reddito che fa, ammazza il figlio autistico?».
Brosio: voglio aiutare la Bosnia Erzegovina
Una riflessione di assoluto buon senso, ma che è stato interpretato come un vero e proprio siluro sganciato per affondare Brosio, già star di Rete 4 ai tempi dell’inchiesta Mani Pulite e reduce dall’Isola Dei Famosi, che aveva invece poco prima sostenuto l’idea che avrebbe voluto vincere il reality-show honduregno per poi finanziare un progetto di beneficenza, destinato in Bosnia Erzegovina. «Volevo costruire un pronto soccorso per aiutare altre etnie in Bosnia Erzegovina» aveva detto Brosio. Ma questa sua confessione ha fatto infuriare Bracconieri che ha subito difeso le famiglie italiane. Ma Brosio non si è spostato di un millimetro: «Io – ha replicato – aiuto altre famiglie, gli anziani e anche i disabili. Ma ho anche questo progetto in Bosnia».