Berlusconi alle prese con le candidature di Forza Italia: il rebus delle donne in lista

15 Apr 2019 17:32 - di Liliana Giobbi

L’imprenditrice cosentina Fulvia Caligiuri al Sud. Con l’eurodeputata Alessandra Mussolini. Nel Nord-Ovest l’atleta paralimpica Giusy Versace, attuale deputato forzista (dietro l’uscente Lara Comi). Nel Nord-Est come “teste di ponte” l’ex leghista Irene Pivetti, le parlamentari azzurre Sandra Savino e Roberta Toffanin. Qualche tessera del complicato puzzle delle candidature di Forza Italia elle Europee inizia a trovare il suo posto. Per rispettare la parità di genere si cercano soprattutto “quote rosa” da schierare dietro il capolista Silvio Berlusconi: secondo l’attuale legge elettorale, le donne in accoppiata con il numero 1 avrebbero buone possibilità di essere elette, mentre sarebbero penalizzati i colleghi maschi. E questo è motivo di forti malumori e tensioni interne, tra le varie correnti. Le trattative sono frenetiche e continuano sull’asse Arcore-Roma. Con il Cav, Antonio Tajani e i rispettivi fedelissimi impegnati in prima persona.

Gli altri nodi che deve sciogliere Berlusconi

Allo stato, sarebbe ancora aperta la partita tutta siciliana per la circoscrizione Isole, giocata tra i “palermitani” che sostengono Giuseppe Milazzo sponsorizzato dal commissario regionale Gianfranco Miccichè, e i “catanesi” tifosi dell’ex alfaniano di Ncd, Giovanni La Via. Nessun problema, invece, per l’ex ministro Saverio Romano, che correrà nelle Isole. Altra certezza il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, candidato al Sud. Tra i principali nodi da sciogliere il Centro, guidato da Tajani: la griglia dei nomi è tutta in alto mare. E c’è chi ancora non avrebbe digerito lo schema Berlusconi “piglia tutto”, tranne proprio nella circoscrizione riservata all’attuale presidente del Parlamento Ue, perché comporterebbe alcuni problemi al partito.

Il problema delle candidature nel Lazio

«Correre nel Lazio senza il volto di Berlusconi potrebbe penalizzarci», avverte un big azzurro, preoccupato da una serie di “controindicazioni”. La prima: «La campagna elettorale nel Lazio si complica, perché non è facile spiegare alla gente che solo qui non si vota per Berlusconi». In secondo luogo, fanno notare, si rischia di dare un messaggio negativo all’elettorato, della serie questa regione vale meno delle altre, visto che non si candida il leader». Ci potrebbe essere poi, raccontano, un problema più tecnico ma non di poco conto: ad esempio, se, per sbaglio, qualcuno scrive Berlusconi nella scheda, c’è il rischio che i voti azzurri vadano perduti. Da qui la necessità, in occasione del 26 maggio, di garantire un controllo rigoroso, perché, secondo l’attuale legge elettorale, il voto al candidato non in lista non annulla il voto alla lista, ma solo la preferenza. A conferma del caos liste, Alessandra Mussolini, raccontano, potrebbe essere chiamata a correre, oltre al Sud, pure nel Centro Italia. In lista, sempre al Centro, secondo gli ultimi boatos, potrebbero esserci Simone Rebechini, social manager di Tajani, e Alessandra Feduzzi del movimento giovanile azzurro.

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