Banche, stop alla schiavitù del debito. Urso (FdI): «Ecco come sanare la grande crisi»

10 Apr 2019 10:48 - di Redazione

«Il governo si è impantanato sui rimborsi ai risparmiatori truffati perché non ha una visione su come risanare la grande crisi che si è aperta sul fronte del credito che pregiudica la ripresa dell’economica». È quanto rileva il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso, presentando il meeting su Le banche e l’Europa. Quale prospettive per il credito alle famiglie e alle imprese, organizzato dalle Fondazioni Farefuturo e New Direction, che si svolgerà domani, dalle ore 9.30, nella Sala Isma del Senato, con la partecipazione dei principali attori del sistema bancario che si confronteranno con parlamentari e rappresentanti del sistema delle imprese e dei risparmiatori. Parteciperanno, tra gli altri, Alberto Bagnai, presidente Commissione Finanze Senato, i senatori Andrea De Bertoldi e Franco Zaffini, Letizia Giogianni, presidente della Associazione risparmiatori truffati dalle banche, Gianluca Brancadoro, presidente Comitato sorveglianza Carige, Augusti Dell’Erba, presidente FederCasse, Beniamino Quintieri, presidente Sace. Nel corso del meeting saranno anche presentate due proposte di legge volte a “sanare” la crisi creditizia e sociale determinata dalla grande crisi, sia sul fronte dei Npl che delle case all’asta.

Banche, FdI presenta ddl su riscatto di casa all’asta

Si inizia da una proposta di legge che consente ai titolari di prima casa posta all’asta di potersi riappropriare del bene attraverso una procedura concordata con la banca. «Si tratta – ha spiegato il senatore Urso – di una soluzione pratica, di buon senso, che risolve un dramma sociale, con il consenso del sistema bancario. Chi non è stato in grado di pagare il mutuo, per cause di forza maggiore, può a certe condizioni attivarne un nuovo con la banca, tenuto conto del reale valore della abitazione, sulla base delle procedure del Tribunale, e delle sue reali possibilità di adempiere all’impegno. In questo modo, si consente anche alle banche di liberarsi di un patrimonio immobiliare che pesa negativamente sui propri bilanci senza la necessità di attivare le procedure di vendita a terzi, spesso ad un valore davvero minimo e fuori mercato». In particolare, si legge nel testo del provvedimento, si intende «favorire la rinegoziazione del contratto di mutuo immobiliare per acquisto di prima casa in corso di procedura esecutiva immobiliare per il recupero di un proprio credito ipotecario di primo grado qualora oggetto dell’esecuzione sia la prima casa di abitazione del debitore».

“Pace bancaria” per famiglie e imprese

Liberare dalla schiavitù del debito oltre un milione di soggetti con evidenti conseguenze positive sul tessuto sociale e produttivo del Paese, su famiglie e imprese, chiudendo una triste pagina della crisi finanziaria e bancaria che ha colpito spesso proprio i più deboli. A dirlo è sempre Urso, primo firmatario di una proposta di legge di FdI, che «realizza una sorta di pace bancaria che giova a tutti i soggetti coinvolti, ponendo peraltro un freno alle speculazioni che caratterizzano i Npl, cioè i crediti la cui riscossione è diventata incerta da parte delle banche». Nello specifico la proposta di legge «vuole consentire ai soggetti debitori in sofferenza, ma che hanno ancora la possibilità di rimettersi in gioco, di poter estinguere il proprio debito a un prezzo ragionevole, facendo al contempo conseguire al creditore cessionario comunque un giusto profitto. Naturalmente – continua il senatore Urso – devono ricorrere determinati presupposti: i crediti ceduti devono essere frutto delle crisi economiche e bancarie degli ultimi anni (per cui devono essere classificati come deteriorati tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2018); non devono essere superiori a 25 milioni e potranno essere estinti mediante pagamento di un importo pari al prezzo di acquisto della posizione debitoria da parte della società cessionaria, maggiorato di una data percentuale. Attraverso questa legge – conclude il senatore di FdI – si offre l’opportunità soprattutto a famiglie e piccoli imprenditori di liberarsi da una pesante zavorra finanziaria e bancaria e così poter contribuire al rilancio dei consumi e degli investimenti con positive ricadute sul sistema economico-produttivo nazionale».

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