Via della Seta, ecco i punti più importanti dell’intesa economica tra Italia e Cina
Il memorandum d’intesa richiama in premessa il piano di azione per il rafforzamento della collaborazione economica tra l’Italia e la Cina stipulato a Pechino nel 2017 è composto di 6 paragrafi.
Primo paragrafo: le parti si impegnano a lavorare insieme nel progetto della Via della Seta nell’ottica di una “cooperazione pratica e crescita sostenibile” in base ai seguenti principi: le controparti lavoreranno per lo sviluppo e prosperità reciproche, basate sulla fiducia reciproca e spirito di collaborazione; nel rispetto delle leggi e normative nazionali, coerenti con i rispettivi obblighi internazionali; si impegnano a esplorare le sinergie e ad assicurare coerenza e complementarietà con i meccanismi esistenti di cooperazione bilaterali e multilaterali.
Secondo paragrafo: si parla delle aree in cui le parti si impegnano alla reciproca collaborazione. Esse sono le strutture di comunicazione e di coordinamento. Le parti lavoreranno assieme alla Banca di investimento asiatica per le infrastrutture nel rispetto della finalità e delle funzioni della banca. Altra area di collaborazione è quella dei trasporti: le controparti collaboreranno alla sviluppo della connettività delle infrastrutture, tra cui investimenti, logistica e inter-operatività, nelle aree di interesse reciproco come strade, ferrovie, ponti, aviazione civile, porti, energia – tra cui fonti rinnovabili e gas naturale – e telecomunicazioni. Le parti si impegnano a collaborare per facilitare il disbrigo delle operazioni doganali e lo sviluppo di sinergie tra la Via della Seta e il sistema italiano di trasporti. Per quel che riguarda investimenti e finanziamenti l’impegno reciproco è quello di stabilire procedure di appalto aperte, trasparenti e non discriminatorie.
Ancora il secondo paragrafo rimanda all’impegno delle parti per rimuovere ogni ostacolo al commercio e agli investimenti: “Nell’ambito della via della Seta si impegnano a promuovere commercio e cooperazione industriale” e “a studiare sistemi di collaborazione e partenariato più stretti e di vantaggio reciproco”. Si parla inoltre dell’avvio “di un dialogo finanziario Italia-Cina” attraverso i rispettivi ministri. Si fa riferimento anche all’espansione degli scambi culturali e al gemellaggio tra i rispettivi siti Unesco oltre che alla promozione degli scambi tra università e mezzi di comunicazione. Al punto 6 del paragrafo si parla del rispetto dello sviluppo “sostenibile ed ecologico”e alla collaborazione delle parti nel campo della protezione ambientale rispettando le direttive dell’Agenda 2030 e gli accordi di Parigi sul clima.
Terzo Paragrafo: le modalità di cooperazione includeranno scambi di informazioni “nei più svariati campi”, sviluppo di programmi pilota in aree chiave, esplorazione di modelli di cooperazione tra capitale pubblico e privato. Le opportunità di cooperazione a vantaggio di paesi terzi dovranno tenere conto delle esigenze della popolazione.
Quarto Paragrafo: spetterà alla commissione governativa Italia-Cina monitorare lo sviluppo dell’accordo.
Quinto Paragrafo: le controparti si impegnano a risolvere amichevolmente le controversie derivanti dall’interpretazione del documento attraverso incontri diretti.
Sesto Paragrafo: si specifica che il documento “non costituisce un accordo internazionale che potrebbe portare all’applicazione di diritti e obblighi sotto la legge internazionale” e che resterà valido per cinque anni.