Via della Seta, Delmastro contro Conte: «La love story con la Cina è partita male (video)
La «love story» con la Cina non convince Fratelli d’Italia. Le parole del premier Conte, chiamato a riferire in Aula sono ancora vaghe ed omissive. «Confido che il 9 aprile il nostro Memorandum con Pechino sull’iniziativa Belt and Road – una delle tante intese che verranno firmate – non desterà più grande attenzione. In questi giorni è alta l’attenzione della pubblica opinione verso i contenuti e le finalità di questo documento. Come ho avuto modo di evidenziare pubblicamente, non è un accordo internazionale e non crea vincoli giuridici». Cerca di placare tutti gli scetticismi sul terreno della Via della Seta, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso delle comunicazioni rese alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo. Ma il suo intervento non è piaciuto e non ha chiarito i mille dubbi: «Non c’è uno scatto d’orgoglio in questo discorso», dice Andrea Delmastro, responsabile Esteri di FdI. «Difendere la produzione nazionale, difendere le infrastrutture strategiche, salvaguardare la sicurezza delle nostre telecomunicazioni, difendere le nostre merci, contrastare la contraffazione»: sono questi i punti cardine a cui FdI guarda e sui quali Conte «sapientemente non ha detto una parola». «Non siamo il cavallo di Troia per l’Italia e per l’Europa delle merci cinesi. L’ interlocuzione sia a schiena dritta, senza alcuna resa!» ragiona Andrea Delmastro, elencando al contrario tutte le inquetanti omissioni dell’esecutivo gialloverde su temi fondamentali.
«Sovranisti contro genuflessi»
«Da un lato i sovranisti, dall’altro i genuflessi», picchia duro l’esponente di FdI ricordando come l’interesse nazionale sia stato dimenticato dal governo. «Non più una parola sul trattato di Aquisgrana in cui Francia e Germania danno di fatto vita a un’Europa alle due velocità. Sparito il tema spinoso delle sanzioni alla Russia che penalizzano le imprese italiane. Oggi – sibila Delmastro – sparita dai radar la Russia, ecco che subentra la Cina con una strana love Story. per noi di Fdi l’interesse nazionale ieri oggi e domani parla solo italiano»…». Troppe omissioni ancora in questo discorso di Conte. Sentire il sottosegretario allo Sviluppo economico Gerace affermare che la «Cina è un paese pacifico» è irricevibile: «per noi è un paese aggressivo in economia» . Pertanto – ribadisce – l’interlocuzione con la Cina dovrà avvenire con un approccio diverso, tenendo in evidenza tutte le condizioni poste da FdI a garanzia dell’ineresse italiano».