Umbria, la Lega perde pezzi: se ne va il capogruppo al comune di Terni e consigliere regionale Fiorini

9 Mar 2019 19:00 - di Redazione

Crisi tutta locale quella della Lega in Umbria. Il capogruppo della Lega a Terni Emanuele Fiorini, che è anche consigliere regionale umbro dello stesso partito, lascia la Lega sbattendo la porta. Ma rimane in entrambe le assemblee, nel gruppo misto. «Lascio la Lega, mi sembra che oggi non esistano più le condizioni per andare avanti. I miei elettori mi chiedono solo di continuare a lavorare sulle priorità di Terni, della Conca e del territorio regionale, come ho sempre fatto: la disoccupazione, l’abbandono della città e dell’Umbria da parte dei giovani, il lavoro dei tanti operai delle aziende in crisi, la sicurezza personale, delle abitazioni e degli spazi pubblici, le lunghe liste di attesa delle strutture sanitarie pubbliche, la gestione dei migranti, le condizioni in cui operano le forze dell’ordine e i troppi problemi irrisolti degli anziani e dei poveri. A livello regionale ho ottenuto la modifica della legge sulle case popolari, che adesso tiene in considerazione anche il coniuge separato. «Il contenuto» delle discariche di rifiuti, come quella de Le Crete di Orvieto, è un altro tema che mi ha appassionato e continuerà a farlo perché riguarda troppo da vicino la salute dei cittadini, come i molti inquinamenti della Conca. Ritengo che alcuni traguardi siano stati già raggiunti dalla giovane giunta del sindaco Latini, che è riuscito a riequilibrare i conti del Comune dopo la triste vicenda del predissesto e il pesante danno economico creato ai ternani dalla precedente amministrazione di sinistra. È stato, questo, davvero un risultato. Lunedì ufficializzerò il mio ingresso sia nel gruppo misto del Comune di Terni, sia in quello della Regione. Da quel momento in poi sarò pronto a votare ogni provvedimento che considererò positivo per Terni e per l’Umbria e continuerò a essere la voce di tutti quei cittadini che hanno invocato, invocano e vogliono il cambiamento e la discontinuità col passato. L’esperienza politica fatta con la Lega e al fianco di Matteo Salvini mi resterà nel cuore, poiché in pochi anni, a livello locale, ho visto crescere un partito dallo 0,6 al 30 per cento. Io c’ero». Dietro alle dimissioni di Fiorini c’è una lite interna alla Lega dovuta al fatto che il Carroccio non ha ben figurato nelle recenti elezioni provinciali, dove il centrosinistra è rimasto avanti al centrodestra, pur avendo ottenuto entrambi gli schieramenti lo stesso numero si consiglieri. Pare che qualcuno abbia attribuito allo stesso Fiorini la responsabilità della performance non entusiasmante e che la Lega a terni sia stata commissariata dalla direzione centrale. Risultato, FIorini, leghista della prima ora, sbatte la porta.

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