Tumori, stili di vita virtuosi utili anche in malattia? Studio via web su 50mila donne
Punta ad arruolare in tutta Italia 50mila donne che hanno ricevuto una diagnosi di cancro al seno. Ma è una ricerca diversa dalle solite, perché corre sulla Rete e si avvale di un sito interattivo, una piattaforma web con cui si comunica con i ricercatori, si accede a indicazioni utili da tradurre in pratica quotidiana, si partecipa attivamente alla raccolta dati, con la possibilità anche di contribuire con consigli al miglioramento dello studio stesso. La missione degli scienziati? Saggiare l’ipotesi che stili di vita e alimentazione possano effettivamente ridurre l’incidenza di recidive oppure migliorare l’aspettativa di vita in chi è in una fase di ripresa del tumore. L’impresa è targata Istituto nazionale tumori (Int) di Milano. Se è assodato che movimento e sana alimentazione sono i cardini della prevenzione primaria, i ricercatori con questo nuovo studio vogliono approfondire l’impatto degli stili di vita sani anche nella prevenzione terziaria, cioè quella indirizzata a chi ha già avuto un tumore, in questo caso un cancro al seno.
Sana alimentazione e moto “alleati” della paziente anche in caso di recidiva
Il progetto DianaWeb coinvolge per questo pazienti con neoplasia della mammella oppure che stanno vivendo una fase di recidiva, o ancora che hanno ricevuto una diagnosi di carcinoma al seno metastatico, senza preclusioni per quanto riguarda l’età e il tempo trascorso dalla diagnosi. Al momento sono state reclutate 1.974 donne. L’idea di svolgere lo studio via web nasce dall’esigenza di aumentare la compliance, cioè l’adesione alle raccomandazioni da una parte, e dall’altra diminuire i drop-out, cioè gli abbandoni. L’originalità del lavoro è che si tratta di un progetto di ricerca partecipata. Così cambia il modo di condurre trial nell’era hi-tech e del web a portata di mano. «Alimentazione, stili di vita e dannose abitudini voluttuarie sono tra le prime cause di malattia tumorale e cardiovascolare – sottolinea il direttore scientifico dell’Int, Giovanni Apolone – La ricerca ci dice che questi fattori possono essere anche potenziali modulatori della prognosi dopo la diagnosi e durante la cura».
Il progetto Dianaweb è dell’Istituto Tumori di Milano
Le partecipanti allo studio – commenta Vittorio Krogh, direttore dell’Unità di epidemiologia e prevenzione dell’Irccs milanese – «possono trovare indicazione utili a tradurre in pratica quotidiana ciò che emerge dalla ricerca scientifica in merito agli stili di vita per il miglioramento della prognosi». Per aderire allo studio si parte dal sito dianaweb.org, compilando la scheda personale e accedendo alla Mypage. E per essere formalmente reclutate, va inviata copia della cartella clinica o di una lettera di riepilogo del proprio oncologo. Una volta al mese verrà richiesto di compilare una scheda che può riguardare il peso, i pasti consumati, l’attività fisica svolta, i valori ematici e altro.