Tensioni nel governo, il “metodo Lega” terrorizza il M5S: «Ci stanno affossando»
Sempre più tesi i rapporti tra M5S e Lega. E ancora frecciatine a distanza tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. «L’epoca dei gufi era quella di Renzi, le preoccupazioni di Confindustria sono anche le nostre», ha detto Di Maio da New York replicando alle affermazioni di Salvini in merito alle stime diffuse dai «gufi» dell’associazione degli industriali. Ma nessun dubbio sulla tenuta del governo, si è subito affrettato ad affermare il ministro dello Sviluppo, quasi a voler esorcizzare il timore di una rottura che aleggia da mesi nell’aria: «Siamo due forze politiche che hanno diversità ma condividono obiettivi da raggiungere», l’esecutivo «va avanti altri quattro anni».
Lega e M5S, lo scontro
In realtà, le tensioni sono alle stelle. Come riporta il Corriere della Sera, il modus operandi del Carroccio all’interno del governo è definito “metodo Lega“. Secondo alcuni fedelissimi di Giuseppe Conte e Di Maio questa espressione nasconde una strategia che per il momento non mette in crisi la maggioranza giallo-verde, ma in autunno la situazione potrebbe cambiare e tra i due alleati di governo si potrebbe arrivare al divorzio. Come riporta ancora il Corriere, “metodo della Lega”, accusano dietro le quinte, «significa sporcare qualunque iniziativa e provvedimento presi da noi». L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato lo smarcamento di Salvini dal memorandum con la Cina: un’operazione nella quale si sono spesi Di Maio, Conte e lo stesso Mattarella. E prima di questo c’erano stati il reddito di cittadinanza, la legge per sbloccare i cantieri, e la Tav.
La paura dei grillini
Ad agitare i sonni dei 5S è anche il prossimo appuntamento elettorale di maggio. Dopo la batosta delle regionali in Abruzzo, Sardegna e Basilicata, fra neanche due mesi si tornerà alle urne per le elezioni europee. Un appuntamento elettorale nazionale che i 5S temono e che, visti i sondaggi, potrebbe cambiare gli equilibri all’interno della maggioranza. Ed è proprio per questo, si legge sul Giornale, che Salvini tira dritto e continua a tenere altissima l’asticella, consapevole che a maggio giocherà la partita più importante.