Tav, Giorgetti avverte: “Per il no serve una legge del Parlamento. Salvini? Non s’è accucciato”
“Non abbiamo mai parlato di crisi di governo: siamo responsabili e siamo sempre stati disponibili, e lo siamo oggi, a cedere qualcosa per il bene comune”. Getta acqua sul fuoco, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti a ‘In mezz’ora in più’ su Rai Tre, parlando del nodo della Tav. Ma allo stesso tempo piazza un paletto pesantissimo: “Per fermare la Tav serve un passaggio parlamentare“. Non proprio una passeggiata di salute, per la fragile maggioranza giallo-verde.
Giorgetti parla poi dei giorni alle spalle, tra incomprensioni e minacce reciproche, fino alla mediazione di Conte: “Noi siamo soddisfatti perché è la soluzione che noi avevamo presentato giovedì al tavolo. E’ stata approfondita sotto l’aspetto giuridico ed è una soluzione che permette al presidente Conte di intavolare un negoziato a livello internazionale con la Francia. Perché è inutile fare un tratto, come stanno facendo i francesi, se poi dalla parte italiana non viene fatto, o viceversa. Deve essere fatta nell’interesse reciproco”, ha detto ancora il sottosegretario leghista. “Noi pensiamo -ha aggiunto- che sia un’opera importante: le Alpi ci sono, ce le ha regalate il buon Dio e l’Italia per connettersi all’Europa deve passarci sotto. Quindi, interessa soprattutto all’Italia che l’opera vada avanti. Siamo disponibili a rivedere questo progetto, a
rivedere le opere che sono assolutamente indispensabili e quelle che non lo sono”. E ancora, “Salvini non è ‘tornato a cuccia’” come ha scritto Marco Travaglio su ‘Il Fatto‘ “ma ha visto accogliere in qualche modo la proposta che lui aveva messo sul tavolo”.