Stupro di gruppo a Catania. La violentano in tre e filmano tutto con il cellulare

26 Mar 2019 10:26 - di Redazione

Stupro di gruppo a Catania. Una giovane americana di 19 anni, che da alcuni mesi era ospite alla pari di una famiglia per la quale faceva la baby sitter, è stata violentata in una stradina buia vicino piazza Europa, a due passi dal centro elegante di Catania. A compiere la brutale violenza sono stati tre giovani della città bene che con il cellulare hanno filmato lo stupro e sono stati arrestati dai carabinieri lo scorso 21 marzo. Sui tre –  Roberto Mirabella di 20 anni, Salvatore Castrogiovanni e Agatino Spampinato tutti e due di 19 anni – pende l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Sottoposti a interrogatorio di garanzia, ora sono rinchiusi nel carcere di piazza Lanza su disposizione del gip che ha convalidato il fermo ed emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Violenza di gruppo a Catania

Tutto è successo nella serata dello scorso 15 marzo quando la ragazza americana, insieme con un’amica in un bar, è stata avvicinata dai tre giovani che, dopo averle offerto da bere in una locale della movida catanese, l’hanno convinta a spostarsi in un altro bar della zona e con una banale scusa l’hanno obbligata a salire sulla loro auto dove si è consumata il dramma. Dalla ricostruzione delle indagini i tre arrestati avrebbero abusato a turno della vittima, filmando il tutto con i telefonini, dopo che la ragazza avrebbe tentato di nascosto di chiamare il 112.

La notte infernale, poi il racconto alla mamma

Dopo una notte infernale la diciannovenne, dopo aver confessato l’esperienza alla mamma, ha chiesto aiuto alla famiglia che la ospita che l’ha convinta a denunciare tutto ai militari che, coordinati dal magistrato di turno della procura e dai magistrati del pool specializzato nei reati di violenza di genere, hanno ricostruito minuziosamente quanto raccontato dalla ragazza. I tre violentatorisono stati identificati grazie a un video che la giovane americana aveva girato con loro in un locale del centro e da quello inviatole l’indomani sul suo profilo social da uno dei violentatori che la invitata a uscire ancora insieme.

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