Stuprata in bagno da un immigrato nigeriano a Parma: la vittima ha solo 8 anni…
Ora l’orco è ai domiciliari, ma la sua vittima è condannata a ricordare a vita gli abusi e le violenze subite nel bagno del negozio dell’uomo: uno straniero 37enne residente in Italia, fermato dai carabinieri della stazione Oltretorrente di Parma con l’accusa di aver abusato di una bambina di appena 8 anni nel retrobottega della sua attività commerciale.
Parma choc, 37enne nigeriano abusa di una bambina di soli 8 anni
La città è sotto choc: anche perché le violenze inferte alla piccola, una sua connazionale, si sarebbero reiterate in più occasioni; in base a quanto ricostruito dagli inquirenti al lavoro sul caso, infatti, gli abusi si sarebbero verificati almeno in 3 circostanze, e sempre tra le quattro mura del bagno del negozio. Le indagini sono partite lo scorso dicembre, a seguito della denuncia presentata dalla madre della piccola, conoscente del 37enne e dai vissuto, fino all’insorgere dei terribili sospetti, come persona affidabile, complici la gentilezza e la disponibilità sempre dimostrate dall’uomo, caratteristiche che oggi suonano come drammaticamente finalizzate a carpire la fiducia della piccola per poterne poi abusare. Elementi al vaglio degli investigatori alle prese con le indagini portate avanti dai militari con il coordinamento della Procura della Repubblica di Parma.
Le violenze inferte in almeno 3 occasioni nel bagno del negozio dell’uomo
E allora, come scrive Il Giornale sul suo sito dedicando ampio spazio al caso, la mamma della piccola vittima «conosceva bene il 37enne per motivi di lavoro, tanto che sua figlia era solita frequentare senza problemi il negozio dell’indagato situato nel quartiere Oltretorrente. Una disponibilità nei confronti della piccola, quella dell’uomo, forse non solo frutto della semplice gentilezza». Una disponibilità oggi agli atti, ricostruita anche sulla base del drammatico racconto reso dalla piccina, che è riuscita a raccontare la violenza e l’orrore subiti in almeno 3 occasioni a causa della condotta criminale del 37enne nigeriano, messa puntualmente in atto nel retrobottega: una testimonianza dell’orrore vissuto, dicono gli inquirenti, «in modo inequivocabile».
Un orrore cominciato carpendo la fiducia della piccola vittima
Un orrore che non ha risparmiato alla piccola neppure le minacce di rito, intimate dall’uomo alla bambina per evitare che potesse parlare con la mamma di quanto accadeva in quel negozio. Una condotta criminale, quella dell’extracomunitario 37enne, che non ha avuto remore nel carpire la fiducia della piccola; che non ha avuto esitazioni nell’abusare di lei; che non ha avuto pietà di una vita appena cominciata e rovinata per sempre.
domiciliari???? negli Usa sarebbe già a scontare 30 anni di carcere. basta con questa magistratura “gentile” coi delinquenti e dura con gli italiani!
basta!