Sondaggio, avanzano le destre in Europa. Una nuova maggioranza è possibile

29 Mar 2019 12:43 - di Augusta Cesari

L’appuntamento del 26 maggio potrebbe cambiare di molto gli equilibri dell’Europa. Una maggioranza di centrodestra è possibile per dare un governo all’Europa che segni la discontinuità con l’attuale assetto. Lo dicono i numeri, lo spiega la media dei sondaggi diffusa oggi dal Parlamento Europeo ed elaborata da Kantar Public sulla base di cinque rilevazioni condotte  a livello nazionale tra il 18 e il 25 marzo (due da Swg, e uno a testa da Bidimedia – Bi3, Emg Acqua ed Euromedia Research).

Sondaggio dell’Europarlamento

La Lega resta il primo partito italiano al 32,2%, attestandosi a 27 seggi, cedendo un posto rispetto ai 28 della precedente rilevazione. Resta cospicuo (il maggiore di tutta l’Ue in termini di seggi teoricamente conquistati) il balzo rispetto al 2014: nelle precedenti elezioni europee ne aveva avuti 5, anche se oggi i seggi italiani nell’Enf (Europa delle Nazioni e delle Libertà) sono 6, grazie all’“acquisto” dell’ex M5S Marco Zanni, nel gruppo come indipendente (gli eletti leghisti sono la capodelegazione Mara Bizzotto e gli eurodeputati Mario Borghezio, Angelo Ciocca, Oscar Lancini e Giancarlo Scottà).

FdI  al 4,5% otterrebbe 4 seggi

Dopo Lega, M5S e Pd si trova Forza Italia, che con il 9,5% dei voti prenderebbe 8 seggi; la delegazione italiana nel Ppe ne otterrebbe in tutto 9, perché, sebbene non sia compreso nei sondaggi, la rilevazione presume che la Südtiroler Volkspartei conquisti un seggio alle europee. C’è poi l’avanzata di Fratelli d’Italia, oggi nel gruppo dell’Ecr, che arriva al 4,5% e ottiene 4 seggi: la delegazione italiana nell’Ecr rimarrebbe dunque stabile. Oggi conta quattro europarlamentari: il vicepresidente del gruppo Raffaele Fitto e i deputati Stefano Maullu, Innocenzo Leontini e Remo Sernagiotto (i primi due sono di Fdi).

In confronto alle ultime proiezioni, che risalgono a circa un mese fa, il Partito Democratico recupera quattro seggi, raggiungendo il Movimento Cinque Stelle, che ne perde tre: entrambi sono stimati a 18 seggi. Ma per il partito guidato da Nicola Zingaretti, la perdita è abissale rispetto al boom del 2014 (oggi nell’S&D la delegazione italiana conta 31 seggi, non tutti del Pd), quando il partito superò il 40%, resta cospicua (13 in meno). Il Pd viene dato al 20,6% dei voti, a un soffio dal 20,9% del Movimento guidato da Luigi Di Maio.

Il Movimento Cinque Stelle, a 18 seggi, torna vicino ai livelli del 2014, in termini di seggi: ne aveva conquistati 17, anche se oggi ne ha 11, per via delle defezioni che si sono verificate nel corso della legislatura; nel gruppo dell’Efdd attualmente la delegazione italiana è composta da 14 eurodeputati, ma di questi tre (Marco Valli, Daniela Aiuto e Giulia Moi) sono fuori dal Movimento, pur facendo tuttora parte del gruppo Efdd. Ci sono poi tre eurodeputati già del M5S che sono usciti e approdati altrove: Marco Affronte nei Verdi, Marco Zanni nell’Enf e David Borrelli tra i Non Iscritti.

Fuori +Europa e Articolo 1- Mdp

Sono fuori, sotto la soglia di sbarramento del 4%, tutti con zero seggi,  Più Europa (3%) e i soggetti alla sinistra del Pd, con Potere al Popolo (1,9%) e Articolo 1-Mdp (1,5%). I

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  • Carlo Cervini 1 Aprile 2019

    Dopo la caduta del comunismo reale nel 1992, invece di sparire nell’oblio e nella vergogna, si è moltiplicato come una metastasi in EU e nel mondo, sempre più virulento ed intollerante. La Ue da oltre 15 anni è in preda agli epigoni di questa infame ideologia che sta rovinando una nazione dopo l’altra. L’ultima barriera contro lo Stato padrone della vita e della morte è la famiglia cristiana, perciò va distrutta in tutti i modi possibili.