“Siamo europei”: Zingaretti gioca la carta del volemose bene. Ma i sondaggi sono impietosi (video)

30 Mar 2019 14:32 - di Aldo Garcon

Nicola Zingaretti mostra in pompa magna il nuovo logo per le europee.  Al simbolo del Pd si accompagna la scritta bianca “Siamo europei” su sfondo blu insieme alle stelle della bandiera Ue e il logo rosso del Pse, il gruppo di riferimento per i democratici italiani. Il neo segretario spera che lo slogan possa essere l’arma vincente per risollevare le sorti del Pd e aggregare tutti i cespugli possibili. Il “Siamo europei” piace alla sua maggioranza, ma anche alle aree che fanno capo a Maurizio Martina e a Luca Lotti e Lorenzo Guerini. E piace moltissimo pure all’ ex ministro Carlo Calenda. Ma i sondaggi sono impietosi. E il Pd di Zingaretti fa già flop. Secondo l’ultima rilevazione Swg, il Pd scende dello 0,1 al 21%. È già finito, dunque, l’effetto delle primarie.

Zingaretti e la nuova grafica del logo

La nuova grafica è stata presentata al Nazareno dal segretario Pd, da Carlo Calenda e dal presidente dem Paolo Gentiloni. «È la nostra sfida per vincere le elezioni europee», ha scandito Zingaretti alzando il velo sul simbolo. «La prima parola d’ordine è sicuramente unità. È un’offerta di unità, uno strumento al servizio del cambiamento e della necessità in questo Paese di unirsi per fermare una pericolosa deriva nazionalista che può condizionare in maniera intollerabile il nuovo Parlamento europeo». Al simbolo del Pd si accompagna la scritta bianca “Siamo europei” su sfondo blu insieme alle stelle della bandiera Ue e il logo rosso del Pse,il gruppo di riferimento per i democratici italiani. «Le elezioni europee saranno l’occasione per voltare pagina tra chi l’unica cosa che sa distribuire è l’odio, e chi vuole creare benessere, lavoro e indicare nella sostenibilità un nuovo modello di sviluppo», ha aggiunto Zingaretti che, come seconda parola d’ordine, intende imporre «Europa, l’Europa della crescita e che contrasta le diseguaglianze». Calenda, invece, ha definito la lista come «un grande movimento unitario europeista che deve mobilitare il Paese» e, in tal senso, il riferimento al gruppo dei Socialisti e democratici europei consente di candidare anche esponenti non iscritti al Pd. Basti pensare ai Socialisti di Riccardo Nencini o bersaniani di Mdp-Articolo 1 che Zingaretti vorrebbe “riportare a casa”, anche se davanti a questa eventualità c’è la netta contrarietà dei renziani.

 

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