Scontro M5S-Lega: stavolta sull’acquisto delle armi per difendersi dai ladri

29 Mar 2019 14:59 - di Michele Pezza

Diventa ulteriore motivo di frizione all’interno della maggioranza la firma di 70 deputati leghisti in calce alla proposta di legge – prima firmataria Vanessa Cattoi – che punta a facilitare l’acquisto di armi per la difesa personale aumentando da 7,5 a 15 joule (unità di misura che serve anche a misurare l’energia cinetica sviluppata dal proiettile al momento dell’impatto) il discrimine tra le armi comuni da sparo e quelle per le quali non è necessario il porto d’armi.

Ma Salvini blocca la proposta sottoscritta da 70 leghisti

Una provocazione per Di Maio che aveva già dovuto subire il varo della nuova legge sulla legittima difesa fortemente voluta da Salvini. «Mettiamo un attimo i puntini sulle i – si è affrettato a protestare il capo politico del M5S in un post su Fb -: io un Paese con la libera circolazione delle armi non lo voglio. Non lo vuole il MoVimento 5 Stelle e sono sicuro non lo vogliano nemmeno gli italiani. Nessun eletto del MoVimento la voterà. Nessuno!». A dar man forte a Di Maio è accorso subito il premier Giuseppe Conte prendendo le distanze dalla proposta leghista sulla facilitazione della vendita di armi: «Non è un obiettivo del governo – ha tagliato corto -. Se ci fossero delle iniziative legislative e parlamentari su questo saranno iniziative legislative e non governative».

Di Maio: «Non voteremo mai incentivi all’acquisto di armi»

I toni inusitatamente duri del capo grillino hanno però indispettito l’alleato Salvini, che ha risposto per le rime: «Di Maio si occupi e preoccupi di ciò che arriva in Parlamento. Qui non arriverà nessuna proposta sulla maggiore diffusione delle armi. Per quello che mi riguarda – ha aggiunto il leader leghista – la legittima difesa garantisce più diritti e più tutela alle vittime, non voglio in giro nemmeno mezza pistola in più». Un gesto distensivo, ma ci pensa con un po’ di perfidia il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari costituzionali alla Camera, Anna Macina, a farlo apparire come una retromarcia: «Ci fa piacere – dichiara in una nota – che anche la Lega abbia fatto un passo indietro in merito alla sua proposta di legge per agevolare l’acquisto e la detenzione in casa di armi».

 

 

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