Rivolta in Campidoglio contro la Raggi: “Vattene a casa”. Rampelli: “La ricreazione è finita”

29 Mar 2019 17:20 - di Guido Liberati
Virginia

Fischi e coro ”dimissioni-dimissioni-dimissioni” dai cittadini in aula. “A Casa”, “Vergogna” e vari cartelli con scritto “Raggi dimettiti” da parte delle opposizioni. Nell’aula Giulio Cesare è andato in scena lo psicodramma con la prima cittadina come protagonista.

Dopo le manette a De Vito, Raggi in affanno

La prima seduta dopo l’arresto di Marcello De Vito è stata, infatti, un vero calvario per la Raggi e per la sua giunta. «Sapevo che il vecchio sistema – si è difesa il sindaco – avrebbe provato ad infiltrarsi per riproporre i metodi del passato, quelli contro i quali sto lottando ogni giorno. Ma noi abbiamo gli anticorpi per resistere a questi attacchi, lo abbiamo dimostrato. Il M5S – ha detto la Raggi – ha immediatamente espulso De Vito. Quanto emerge dalle indagini non è in linea con i nostri principi». Un po’ poco per tirarsi fuori da un disastro politico e giudiziario.

Rachele Mussolini (FdI) durante la protesta in Campidoglio

 

 

Il cartello di FdI: “Raggirati”

Prima del suo intervento i consiglieri capitolini del Pd hanno esposto dei cartelli con scritte che spaziavano da “Tre anni di decrescita economica, Raggi dimettiti” a “AAA cercasi sindaco vero” mentre sotto lo scranno dell’ex presidente dell’assemblea Marcello De Vito i consiglieri di Fratelli d’Italia hanno sventolato cartelli con scritto “Raggirati”.

Questo il tweet di FdI in Campidoglio

 

Rampelli contro la Raggi: “Roma è governata da zombie”

«I dati drammatici sul declino progressivo della Capitale hanno superato il punto di non ritorno. Se non si prendono provvedimenti, Roma rischia di trasformarsi in una città fantasma governata da zombie. Fa bene quindi Unindustria a sottolineare il disinteresse del sindaco Raggi e dell’intera amministrazione. La Capitale ha perso Pil, ha perso aziende e occupati, trasporti, qualità della vita, decoro e rifiuti sono diventate emergenze tali da indurre ad abbandonare la città e a incattivire i residenti». Lo dichiara Fabio Rampelli, vice presidente della Camera (Fdi). «Una volta – aggiunge – vivere e lavorare a Roma rappresentava uno status, oggi è una piaga. Il declino è così profondo ed endemico che è necessario chiamare in causa anche il governo nazionale, con la Lega troppo sbilanciata al Nord e i 5Stelle omertosi per via della Raggi. C’è qualcuno che ha ancora il coraggio di parlare di autonomia regionale con la Capitale così ridotta, invece di dotarla di un piano straordinario di rilancio per renderla competitiva con Berlino, Londra, Parigi, Madrid». «Basta con le denunce, basta con le derive ideologiche regionaliste -conclude- che producono un ulteriore declino dei Comuni, unici e insostituibili anelli di congiunzione con i cittadini. È ora che il Governo Conte lavori per Roma e la sua area vasta, è ora che cessino i pregiudizi, è ora che la Raggi lasci il passo a persone capaci. La ricreazione è finita».

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