Rieccolo, Casarini: è lui la prova della manovra rossa pro clandestini

19 Mar 2019 10:42 - di Gabriele Alberti
Luca Casarini

Ora è l’immigrazione il tema caldo con cui riprendersi la ribalta della scena nazionale. Avevamo lasciato Luca Casarini, veneziano, 51 anni, come leader dei No Global di Genova, capo dei Disobbedienti dopo essere passato per vari gruppi antagonisti. Poi, come candidato della lista “l’Altra Europa con Tsipras” alle Europee del 2014. Trombato. Ecco chi è il capo missione della Mare Jonio, l’imbarcazione della ong Mediterranea Saving Humans che sta sfidando il governo italiano, dopo avere  soccorso in acque internazionali 49 persone che si trovavano a bordo di un gommone in avaria. E che ora è arrivata a Lampedusa.

Da antagonista a buonista

Storico leader dei no global italiani e dei Disobbedienti del G8 a Genova, Casarini nasce a Mestre l’8 maggio 1967. Figlio di operai, trascorre l’infanzia tra Carpenedo e Monselice e si diploma a Padova. Negli anni ’80 si “accasa” negli ambienti antagonisti di sinistra prima presso il centro sociale ‘Pedro’ di Padovapoi al ‘Rivolta’ di Porto Marghera.

Casarini diventa leader delle ‘Tute Bianche’, movimento nato all’interno dei no global, poi diventato ‘Disobbedienti’. Da capo del movimento si fa portavoce di diverse azioni di protesta come quella contro la Costituzione Europea, la guerra in Afghanistan e in Iraq e la costruzione della nuova base Usa a Vicenza. Ma è la contestazione del G8 di Genova a farlo salire agli onori – si fa per dire – della cronaca nella veste di portavoce e leader dei Disobbedienti.

Casarini, coccolato dalla sinistra radicale

Coccolato dalla sinistra, stato candidato nel 1999 alle elezioni comunali di Padova, Casarini è consulente dell’ex ministro per la Solidarietà Sociale Livia Turco durante il primo governo Prodi. La vicinanza alla politica resterà una costante nella sua vita. Nel 2014 si candida al Parlamento Europeo nella lista L’Altra Europa con Tsipras nella Circoscrizione Italia centrale ma non viene eletto. L’anno seguente entra a far parte della presidenza nazionale di Sel, il partito guidato da Nichi Vendola. E nel 2017 viene eletto segretario regionale in Sicilia sempre con Sel.

Nel 2008 si mette in proprio, apre una partita Iva e avvia un’attività di coworking. Da anni vive a Palermo, dove si è trasferito con la famiglia, la moglie (figlia di Toni Negri) e due figli. Ma il virus da “disobbediente” è un vizio ero a morire. L’anno scorso con la ong Mediterranea Saving Humans e la Mare Jonio si è messo in mare, in prima linea per salvare vite umane. Dice lui. Di fatto favorendo l’immigrazione clandestina.Da antagonista a buonista.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Luca 20 Marzo 2019

    Ma che cavolate scrivete sulla moglie… Lei è di Palermo si chiama Alessandra ed è di ottima famiglia per cui prima di scrivere fesserie informatevi bene perché siete da querelare. Inviero’ questo articolo alla famiglia che conosco personalmente e spero vivamente che vi querelino

    • Francesco Storace 21 Marzo 2019

      se non lo è si corregge

  • Alex 19 Marzo 2019

    Quando si aprirà un’inchiesta su come può, una ONG ad acquistare flotte marine e in questo caso anche l’uso di aerei? Qualcuno ha idea di cosa costa una sola imbarcazione del genere? In più bisogna pensare che queste per muoversi devono avere un equipaggio altamente specializzato dai motoristi ai tecnici meccanici oltre che ai manovratori! E questi non vengono mica gratis! Ai magistrati rossi si accende sempre troppo tardi la lampadina. Fa più carriera spendere migliaia di € torchiare le squillo che scopava berlusconi.

  • Ale 19 Marzo 2019

    Quando si aprirà un’inchiesta su come può, una ONG ad acquistare flotte marine e in questo caso anche l’uso di aerei? Qualcuno ha idea di cosa costa una sola imbarcazione del genere? In più bisogna pensare che queste per muoversi devono avere un equipaggio altamente specializzato dai motoristi ai tecnici meccanici oltre che ai manovratori! E questi non vengono mica gratis! Ai magistrati rossi si accende sempre troppo tardi la lampadina. Fa più carriera spendere migliaia di € torchiare le squillo che scopava berlusconi.

  • franco 19 Marzo 2019

    lui non merita alcun commento, appena possibile ,mandiamolo al confino “magari in venezuela” assieme a chi lo sfrutta. non accettando queste provocazioni facciamo riflettere gli indecisi e vedrete….col tempo….la penseranno come noi sempre più persone.