Revenge porn, in Parlamento 4 ddl per punire chi diffonde foto e video hot

15 Mar 2019 13:43 - di Giorgia Castelli

Nessuna tolleranza per chi diffonde online foto o video a contenuto sessuale senza il consenso della persona protagonista. Con il caso delle immagini hot di Giulia Sarti, il Senato ha accelerato l’esame del disegno di legge presentato da Elvira Lucia Evangelista (M5S) – in totale sono quattro i testi in materia in circolazione nelle aule parlamentari – che introduce un nuovo reato specifico contro la diffusione non autorizzata di materiale sessualmente esplicito. Il ddl stabilisce che verrà punito severamente chi ricatta, minaccia, o pensa di vendicarsi dando in pasto ai media immagini intime. Pena la galera. Nel testo si fa riferimento alla responsabilità dei gestori delle piattaforme e alla necessità di ottenere la rimozione immediata delle immagini incriminate. La reclusione per chi pubblica e diffonde varia da sei mesi a tre anni, con multe da 75 a 250 euro. Anche in questo caso, se è il coniuge o altra persona legata sentimentalmente alla vittima, la pena aumenta: da uno a quattro anni, e da cinque a dieci anni qualora come conseguenza non voluta ci sia la morte della persona offesa. La relazione di Andrea Ostellari, senatore della Lega, presidente della Commissione Giustizia è stata accolta da un consenso trasversale. «Il testo, di cui sono relatore, a prima firma della senatrice Elvira Evangelista, incontra già una vasta condivisione trasversale. Proporrò alcune modifiche, fra cui l’ulteriore inasprimento delle pene, previste dalla bozza, per chi pubblica materiale senza consenso, contando su un rapporto fiduciario con la persona offesa e, soprattutto, in caso di morte di quest’ultima».

Revenge porn, 3 ddl di Forza Italia

Oltre al ddl del M5S sono stati depositati in Parlamento altri tre ddl, come si legge sul Corriere, due disegni di legge depositati alla Camera e uno al Senato portano la firma di Forza Italia. L’ultimo in ordine di tempo, primo firmatario Galeazzo Bignami, è stato presentato a Montecitorio il 9 gennaio e attende di essere assegnato in commissione. In lista di attesa anche il testo presentato in Senato il 12 marzo scorso, primo firmatario Enrico Aimi. In questo caso, contro chi pubblica, divulghi, distribuisca o pubblicizzi immagini sessuali realizzate con «la ragionevole aspettativa della riservatezza» da parte delle persone rappresentate, è proposta la reclusione da uno a quattro anni e una multa non inferiore a cinquemila euro. Il delitto prevede che sia punito con la querela della persona offesa entro sei mesi dai fatti. La pena può arrivare a sei anni in specifici casi, come quando il responsabile dell’azione di vendetta è il coniuge o l’ex coniuge, il convivente o l’ex convivente, o comunque una persona che è stata legata sentimentalmente al soggetto offeso. Il terzo disegno di legge proposto da Forza Italia ha come prima firmataria Sandra Savino. Presentato il 5 marzo in Senato, è stato assegnato alla II commissione Giustizia. In questo caso, per chi è giudicato responsabile di “revenge porn”, è prevista una reclusione da uno a tre anni, con la pena aumentata della metà se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da una relazione affettiva alla persona offesa.

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