Reddito di Cittadinanza, oltre 600mila le richieste già pervenute: più donne che uomini

30 Mar 2019 15:12 - di Redazione
Svimez

Con la fine del mese di marzo si chiude la prima fase della raccolta delle domande relative al Reddito di Cittadinanza. Dai prossimi giorni l’Inps inizierà il vaglio delle richieste depositate o prenotate ai Caf: a oggi le domande sono salite complessivamente a oltre 600.000 mentre quelle incamerate dai Caf ammontano a 500 mila. Nel solo mese di aprile i Caf hanno registrato oltre 100.000 fissati agli sportelli. A fare il punto della situazione una nota della Consulta dei Caf che riporta una indagine effettuata su un campione di 10 città secondo la quale le domande presentate dai maschi sono state il 47% del totale mentre quelle delle donne il 53%. Ai Caf si sono rivolti poi l’8% di under 30, il 75% di cittadini tra i 30 e i 67 anni ed il 17% di potenziali pensionati. Confermata la platea dei richiedenti a maggioranza italiana, il 91% , contro il 9% degli stranieri, anch’essi residenti in Italia.

In particolare, al Nord (Torino, Milano e Venezia) la suddivisione di genere è pari (un salomonico 50%), i giovani sono il 5%, le persone fino ai 67 anni il 77% e oltre a quell’età il 18%. Il dato degli stranieri, rispetto alla media nazionale, sale al 12% mentre l’88% è rappresentato da cittadini italiani e comunitari. Al Centro (Livorno, Grosseto e Roma), spiega ancora la nota della Consulta Caf, una differenza interessante è data dal numero di domande presentato dalle donne, ben il 58%, a fronte del 42% presentato dagli uomini. I giovani al Centro sono il 4% (il dato più basso del panel) mentre gli over 67 sono il 23%, che risulta essere il dato più alto della rilevazione rispetto all’età. I richiedenti tra i 30 e i 67 anni sono il 73%. Anche il numero degli stranieri risulta essere il più alto: il 18% a fronte delle domande degli italiani e comunitari all’82%. Al Sud (Napoli, Bari, Cosenza e Palermo) i giovani under 30 che sono andati agli sportelli dei Caf sono l’11%, gli over 67 il 13% e il 76% sono le restanti fasce d’età. Di poco prevalgono le domande presentate dalle donne, il 51% contro il 49% degli uomini, mentre viene confermato il dato più basso del panel relativamente alle richieste inoltrate dagli stranieri: sono solo il 3% rispetto al 97% di quelle depositate dagli Italiani e dai residenti comunitari nel nostro Paese. Tra l’altro, annotano ancora Massimo Bagnoli e Mauro Soldini, coordinatori della Consulta nazionale dei Caf, alla necessità da parte dell’Inps di una sostanziale modifica del modello di domanda e del relativo processo di invio telematico dovuta alle modifiche apportate in sede di conversione in legge del decreto, “i Caf stanno rispondendo con la consueta capacità gestionale e, soprattutto, con l’attenzione e il rigore che portano a non penalizzare in alcun modo i cittadini, anche se saranno inevitabili dei disagi per coloro che nei prossimi giorni di rivolgeranno alle nostre strutture”. La capacità organizzativa dei Centri inoltre, concludono, “è stata messa a dura prova e solo l’ultra ventennale esperienza nell’assistenza agli utenti in tutta Italia ha consentito di erogare un servizio preciso e personalizzato e una fruizione dei Centri regolare e ordinata, vista la contemporanea affluenza per tutte le Dsu per l’Isee, richieste per molte altre prestazioni e la predisposizione della campagna mod. 730, che partirà tra pochissimi giorni”.

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